Un torto subito da un lavoratore è un torto fatto a tutti (IWW)

La crescita modello Fmi

Postato il 12 Ottobre 2015 | in Mondo, Scenari Politico-Sociali | da

FMIL’enfasi posta dai grandi media sulla firma del Tpp, il 5 otto­bre, ha messo l’accento sulle grandi poten­zia­lità offerte ai 12 paesi con­traenti il super trat­tato di libero com­mer­cio: ove però la parola “libero” equi­vale a “senza regole”, mas­sima ambi­zione del mer­cato capi­ta­li­sta. Il Tpp con­se­gna la pro­prietà delle risorse natu­rali dei sin­goli paesi al mono­po­lio delle grandi indu­strie, da quelle dell’agro-business a quelle far­me­ceu­ti­che. E a casti­gare la libertà di espres­sione in inter­net pen­se­ranno i tri­bu­nali inter­na­zio­nali qua­lora riten­gano dan­neg­giata la loro “pro­prietà intel­let­tuale”. Mano libera, insomma, agli Usa — grandi arte­fici del trat­tato, por­tato avanti nella più grande segre­tezza -, per allar­gare il pro­prio campo di raz­zia nel sud del mondo. Non a caso, Obama ha detto alla stampa che il 95% dei «clienti» si trova fuori dal suo paese.

Se entro due anni il Tpp non verrà rati­fi­cato dai par­la­menti di tutti i con­traenti, poco male: basta che sia stato appro­vato da sei paesi mem­bri e che que­sti rap­pre­sen­tino l’85% del Pil dell’aera di libero com­mer­cio per­ché entri in vigore anche per gli altri. L’ambizione nor­da­me­ri­cana è quella di domi­nare, attra­verso il Tpp, il 40% dell’economia mon­diale: e con­tra­stare l’avanzata della Cina e dei Brics, che cer­cano altre strade e altre alleanze sud-sud.

Leggi tutto l’articolo di Geraldina Colotti al seguente indirizzo:

http://ilmanifesto.info/la-crescita-modello-fmi/

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