Un torto subito da un lavoratore è un torto fatto a tutti (IWW)

Obama firma il Tpp

Postato il 12 Ottobre 2015 | in Mondo | da

TPPE’ stato fir­mato ad Atlanta il Trans-Pacific Part­ner­ship (Tpp). Il più grande accordo di libero scam­bio della sto­ria recente riguarda gli Stati uniti e altri 11 paesi del Paci­fico: oltre a Europa e Giap­pone, vi par­te­ci­pano Austra­lia, Bru­nei, Canada, Cile, Mala­sia, Mes­sico, Nuova Zelanda, Perù, Sin­ga­pore e Viet­nam. Il più ambi­zioso accordo com­mer­ciale mai rea­liz­zato, pre­pa­rato nel corso di otto anni, include il 40% dell’economia mon­diale. Un grande risul­tato di Obama, che spo­sta gli inte­ressi Usa nel Paci­fico e mira a con­tra­stare l’avanzata della Cina. Manca la rati­fica del Con­gresso degli Stati uniti, ma si potrebbe seguire una pro­ce­dura acce­le­rata. A giu­gno, con 60 voti a favore e 30 con­trari, il Senato ha auto­riz­zato que­sta pro­ce­dura per i trat­tati com­mer­ciali inter­na­zio­nali che con­sen­tono a Obama di rea­liz­zare l’agenda pre­vi­sta. Anche gli altri governi fir­ma­tari dovranno sot­to­porre l’accordo all’approvazione dei sin­goli par­la­menti e far fronte all’opposizione cre­scente dei movi­menti popolari.

Il discorso uffi­ciale esalta le mera­vi­glie del Tpp per l’abbattimento delle bar­riere com­mer­ciali, per l’aumento delle pos­si­bi­lità di lavoro e degli stan­dard ambien­tali tra le nazioni. Un docu­mento pub­bli­cato a gen­naio dal sito Wiki­leaks sin­te­tizza invece la natura neo­li­be­ri­sta dell’accordo e i suoi bene­fi­ciari: in primo luogo le mul­ti­na­zio­nali che avranno campo libero per nuovi mer­cati e potranno elu­dere le nor­ma­tive nazio­nali rivol­gen­dosi a più bene­voli tri­bu­nali di arbi­trag­gio inter­na­zio­nale. Il modello da espor­tare sarà sem­pre più quello delle maqui­las mes­si­cane — le fab­bri­che ad altis­simo sfrut­ta­mento in cui i diritti dei lavo­ra­tori sono pari a zero.

Leggi tutto l’articolo di Geraldina Colotti al seguente indirizzo:

http://ilmanifesto.info/obama-firma-il-tpp/

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