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Ebrei contro la brutalità israeliana a Gaza

Postato il 29 Luglio 2014 | in Mondo, Scenari Politico-Sociali | da

Lo Sciopero Globale delle Donne e la Rete di Uomini Payday hanno manifestato pubblicamente contro i micidiali attacchi su Gaza e avallano assolutamente la dichiarazione di IJAN (sotto).

Gli Ebrei devono agire contro la brutalità di Israele

La Rete Internazionale Ebraica Antisionista (JAN) ed Ebrei Contro il Genocidio (Jews Against Genocide) fanno appello a tutti gli Ebrei di Coscienza perché “assedino” i consolati israeliani con proteste, azioni creative, picchetti e manifestazioni e a protestare contro gli eventi che tentano di giustificare la brutalità di Israele contro il popolo palestinese.

Inviate report sulle vostre azioni a ijan@ijsn.net e jewsagainstgenocide1948@gmail.com

Come molte altre volte prima, lo stato di Israele sta di nuovo scatenando la sua straordinaria capacità di violenza letale contro i rifugiati e le vittime dei suoi crimini storici. I Palestinesi della Striscia di Gaza, in maggioranza rifugiati, che già vivono sotto assedio in quella che è a tutti gli effetti una prigione a cielo aperto, vengono ora bombardati e massacrati. Dal Sud Africa alla Turchia, da Londra alla Francia, da Toronto a New York, in tutto il mondo, la gente scende in strada e manifesta in massa la sua rabbia e la sua solidarietà con il popolo palestinese. Ma i leader politici, da Obama negli USA a Putin in Russia, da Hollande in Francia a Sisi in Egitto, sostengono quasi all’unanimità la violenza di Israele, in un’espressione del loro impegno a continuare a comprare le stesse armi che vengono “testate in battaglia” sui civili palestinesi e a proteggere i loro interessi politici in Medio Oriente. Hanno ancora una volta esteso lo scudo diplomatico a Israele, mettendolo in grado di agire impunemente, esente dalla legge internazionale.

La disumanità della macchina di assassinio e repressione di Israele viene continuamente giustificata dalla necessità della cosidetta “sicurezza per gli Ebrei” dopo l’Olocausto nazista. Dal 2000 questa macchina uccide in media un bambino palestinese ogni tre giorni. Se noi, discendenti di molteplici storie di genocidio e persecuzione contro gli Ebrei, accettiamo che questo sia il “prezzo della nostra sicurezza”, diventiamo complici in quella che può solo essere descritta come una pratica di sacrificio umano. Meno di due settimane fa, Mohammed Abu Khdeir, un adolescente palestinese, veniva orrendamente bruciato vivo da una banda di vigilantes israeliani. I colpevoli, per quanto marginali, agirono spinti dal continuo stillicidio dell’istigazione razzista contro gli Arabi da parte dei leader politici e morali di Israele. Mentre i piloti dei caccia israeliani partono ancora una volta in missione per incenerire bambini palestinesi con la più alta e sofisticata tecnologia di morte, noi abbiamo l’obbligo di fare ogni sforzo, non solo per dire “non a mio nome”, ma per aiutare a porre fine a tutto questo.

Molti di noi sanno della resistenza della nostra famiglia alla violenza politica, dei nostri genitori e dei nostri nonni abbandonati al loro destino. Che quella storia risuoni dentro di noi e ci spinga ad agire. In questo momento quando il deputato israeliano Ayelet Shaked esorta pubblicamente a uccidere le madri palestinesi, e il generale israeliano Oren Shachor giustifica la strage di intere famiglie “per spaventarli”, ricordiamoci che il genocidio incomincia con l’indifferenza del mondo.

Il momento di agire è adesso. Invitiamo la nostra gente ebrea di coscienza a portare seriamente sostegno e solidarietà alla resistenza e alla lotta di liberazione palestinese. Noi riandiamo alla nostra stessa storia di resistenza al genocidio – alcuni di noi sono figli e nipoti dei combattenti della resistenza nei ghetti di Varsavia e di Vilna – quando stiamo con il diritto dei Palestinesi a resistere al più recente brutale attacco in più di 66 anni di pulizia etnica e colonizzazione.

Ci rivolgiamo soprattutto al popolo ebraico, nel cui nome questa violenza viene perpetrata, ad appoggiare l’appello palestinese per Boicottaggio, Disinvestimento e Sanzioni (BDS) e a partecipare alle campagne BDS, che dimostrano di essere tra i più efficaci strumenti civili per far pressione su quelli che permettono la repressione di Israele sui Palestinesi. Facciamo appello al popolo ebraico perché appoggi gli sforzi per far cessare la complicità dei nostri governi nella repressione di Israele sui Palestinesi e gli attacchi dei nostri governi contro gli attivisti palestinesi. Ci rivolgiamo specialmente agli Ebrei perché appoggino gli sforzi per porre fine all’appoggio USA ad Israele e all’impunità legale di Israele, per imporre un blocco militare contro Israele, e per portare davanti alla giustizia i colpevoli dei crimini di Israele.

Vi inviamo la seguente dichiarazione di Jews Against Genocide, un gruppo di Ebrei in Israele che agiscono contro lo spudorato sfruttamento della storia e della sofferenza degli Ebrei per giustificare l’azione genocida contro il popolo palestinese. Ci uniamo al loro appello per impegnarci in azioni simili di disobbedienza civile e di appoggio e propaganda della loro azione. Costruiamo un mondo dove ognuno è al sicuro perché ci prendiamo cura gli uni degli altri, non un mondo in cui alcuni sono al sicuro mentre altri vengono bruciati vivi.

La Rete Internazionale Ebraica Antisionista (JAN) ed Ebrei Contro il Genocidio (Jews Against Genocide) fanno appello a tutti gli Ebrei di Coscienza perché “assedino” i consolati israeliani con proteste, azioni creative, picchetti e manifestazioni e a protestare contro gli eventi che tentano di giustificare la brutalità di Israele contro il popolo palestinese.

Dichiarazione e Azione di Ebrei Contro il Genocidio

Noi, Ebrei Contro il Genocidio, siamo andati a Yad Vashem, il luogo della memoria israeliana del genocidio commesso contro gli Ebrei, per onorare i bambini palestinesi che stanno morendo in un genocidio commesso dagli Ebrei.

Abbiamo portato una bambola a simbolo dei bambini di Gaza, e abbiamo tentato di aprire uno sguardo sull’orrore che affrontano gli abitanti di Gaza, sulla soglia di casa di israele. Speriamo di mostrare a Israele e al mondo l’assurda realtà di usare la memoria di un genocidio per giustificarne un altro.

Invitiamo le persone che provano compassione in tutto il mondo a unirsi al nostro grido mettendo in atto proteste simili davanti alle ambasciate e ai consolati israeliani in tutto il mondo.

Come onoriamo la gente che venne assassinata sette decenni fa in Europa perché erano Ebrei, siamo qui a onorare la gente che viene assassinata proprio in questo momento perché sono gli indigeni di questa terra che non sono Ebrei.

La Convenzione ONU sulla Prevenzione e la Punizione del Crimine di Genocidio definisce il genocidio come, “uno qualsiasi degli atti sottocitati commessi con l’intenzione di distruggere, in tutto o in parte, un gruppo nazionale, etnico, razziale o religioso, nei modi seguenti:

(a) Uccidendo membri del gruppo;

(b) Provocando seri danni al corpo o alla mente dei membri del gruppo;

(c) Infliggendo deliberatamente sul gruppo condizioni di vita calcolate per provocarne la distruzione fisica in tutto o in parte: […]“

I bambini di Gaza, che vengono sistematicamente assassinati mentre scriviamo quest’articolo, costituiscono il 52% della popolazione sotto assedio nella Striscia. La grande maggioranza di questi bambini discendono da rifugiati dalla Palestina storica.

Nel giro attuale di atrocità commesse dall’esercito di occupazione israeliano, fino ad ora dei bambini sono stati uccisi a decine nelle loro case, con la leadership guerrafondaia israeliana a promettere “costi molto più alti” per i Palestinesi mentre continuano i bombardamenti.

I crimini di guerra e quelli contro l’umanità commessi a Gaza oggi sono lo stadio più recente di una continua campagna di pulizia etnica e genocidio contro la popolazione indigena di questa terra.

Lo Stato Ebraico venne fondato sul principio sionista de “il massimo di Ebrei sul massimo di terra e il minimo di Arabi sul minimo di terra”, che divenne realtà attraverso sessantasei anni di continui attacchi contro i Palestinesi, negando loro il diritto di vivere liberamente e in pace nella loro patria storica.

Il regime israeliano ha trasformato la bellissima Striscia di Gaza in un ghetto densamente popolato, con acqua pericolosa, liquami non trattati e risorse ed elettricità insufficienti. Questo ghetto è diventato un campo di concentramento, attraverso ripetuti massacri israeliani in quello che il Rapporto Goldstone descrisse come uno sforzo per “umiliare e terrorizzare una popolazione civile, riducendo radicalmente la sua capacità economica locale.”

Noi esprimiamo il nostro appoggio e la nostra solidarietà all’appello della società civile palestinese per Boicottaggio, Disinvestimento e Sanzioni (BDS) contro Israele, fino a che non soddisfi le tre rivendicazioni fondamentali di:

1. Cessazione della sua occupazione e colonizzazione di tutte le terre arabe e smantellamento del Muro;

2. Riconoscimento dei diritti fondamentali degli Arabi-Palestinesi cittadini di Israele a una uguaglianza completa;

3. Rispetto, protezione e promozione dei diritti dei rifugiati palestinesi a ritornare nelle loro case e proprietà, come stipulato nella Risoluzione dell’ONU 194.

Mai Più per Nessuno – Basta con il Genocidio dei Palestinesi da parte di Israele

Ebrei Contro il Genocidio (JAG)

La Rete Internazionale Ebraica Antisionista (JAN) ed Ebrei Contro il Genocidio (Jews Against Genocide) fanno appello a tutti gli Ebrei di Coscienza perché “assedino” i consolati israeliani con proteste, azioni creative, picchetti e manifestazioni e a protestare contro gli eventi che tentano di giustificare la brutalità di Israele contro il popolo palestinese.

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