November 2, 2024
Siete mai stati nei quartieri napoletani?
Ai benpensanti amici dell’ordine pubblico e fautori della società civile
Ogni volta che qualcuno viene ucciso per mano delle forze dell’ordine leggiamo articoli pieni di attenuanti, si sprecano gli aggettivi e le frasi del genere:sono caduto e accidentalmente è partito un colpo.
Secondo un recente rapporto dell’FBI relativo ai casi di “omicidio legittimo” (justifiable homicide) riportati annualmente da un campione dei dipartimenti di polizia della nazione, tra il 2005 e il 2012 i poliziotti americani hanno “legittimamente” ucciso oltre 400 civili l’anno.
In Italia sapete quanti sono i morti? Da quando hanno adottato la legislazione di emergenza sono migliaia, una legislazione antiterrorismo che avrebbe dovuto avere una durata temporanea ma che nel corso degli anni è rimasta praticamente in vigore ed anzi è stata rafforzata nel disinteresse delle forze politiche e sociali.
I media italiani si interessano ai neri uccisi dalla polizia in Usa, fanno analisi sociologiche ma qualcuno è mai andato a visitare i quartieri a rischio, nei quartieri che alle 21 sono un ghetto privo di collegamenti con i mezzi pubblici, con una illuminazione carente (quando esiste), privi di ogni attività sociale e culturale che funga da aggregazione. La situazione ormai riguarda anche Pisa dopo i tagli al trasporto pubblico locale…
Sono quartieri dove la parola manutenzione non esiste, ad un semplice acquazzone vengono giu’ pareti e le strade si allagano, la disoccupazione domina come l’ignoranza e allora andare sui motorini (spesso senza bollo e assicurazione che hanno un costo inaccessibile per chi è privo di reddito) resta il solo passatempo , magari per scappare nei quartieri limitrofi e dimenticare la miseria, lo squallore che domina la loro esistenza.
Dormitori, ghetti sono sempre piu’ diffusi nelle metropoli, chi viene da questi quartieri è per le forze dell’ordine un potenziale delinquente, un pericolo…
L’emergenza sociale è sotto gli occhi di tutti..
In Italia bisogna rimuovere la legislazione di emergenza e investire nel sociale , solo a quel punto potremmo parlare di società civile visto che la inciviltà domina ormai tra lavoro nero, miseria e disperazione.
E allora per ribellarsi a questa situazione c’è chi scende in piazza e non si arrende all’ennesimo morto per mano di agenti di ps e cc, non ci si arrende alle morti accidentali…
Come dar loro torto?
Confederazione Cobas Pisa
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