Un torto subito da un lavoratore è un torto fatto a tutti (IWW)

Solvay: un piano industriale serio per i lavoratori

Postato il 2 Agosto 2013 | in Scenari Politico-Sociali, Territori | da

Leggiamo su Il Tirreno di domenica 27 luglio che il sig Tarchi (CGIL) ironizza con gli albergatori e i commercianti Solvay, che sulla spinta degli ultimi eventi (condanna Solvay per scarichi tossici in mare) vorrebbero cambiare il “cognome” della propria città per non perdere turisti o attirarne di più.

Il signor Tarchi non è convinto … anche se sa bene che Solvay è destinata a chiudere i battenti: le materie prime su cui si basa parte della produzione sono infatti destinate ad esaurirsi proprio grazie all’intenso sfruttamento che ne fa la fabbrica: acqua e sale nel giro di pochi anni non ci saranno più. Nel conto va messo tutto: sfruttamento dei lavoratori (che sono sempre meno e buona parte sono di ditte in appalto e “soci” di cooperative che lavorano a pessime condizioni – e questo il sig Tarchi lo sa bene!) e sfruttamento del territorio e delle sue risorse.

Rinnegare la storia non è giusto, ma soprattutto non serve!

Quel che i commercianti, gli albergatori e tutti i solvaini devono chiedere e pretendere è innanzitutto la bonifica dei loro luoghi prima che Solvay faccia le valigie lasciando un’eredità scomoda e “irrinunciabile” a chi abita e frequenta questo territorio. Così come tutti i lavoratori devono lottare affinchè vengano promossi piani industriali o di promozione turistica che garantiscano un lavoro utile e dignitoso per tutti.

Anche le amministrazioni locali e regionali non possono più assistere passivamente: è più che mai urgente e indispensabile rivendicare in tutti i modi un piano che si basi sullo sganciamento progressivo ed accelerato dalle saline del Volterrano, la costruzione di un dissalatore da cui ricavare acqua e sale per la lavorazione dell’industria, la messa in sicurezza della filiera dell’etilene (spostamento del vecchio ed insicuro bombolone), le bonifiche in tutta l’area Solvay (vedi http://benicomunivaldicecina.blogspot.it/2013/05/solvay-un-piano-industriale-serio-per-i.html)

Se il signor Tarchi è veramente per la difesa dei diritti dei lavoratori e dei posti di lavoro, come dichiara, deve smetterla di fomentare contrapposizioni dove non ci sono, deve preoccuparsi di trovare soluzioni che rispettino tutti i lavoratori (della fabbrica e del turismo), le condizioni di lavoro e i luoghi in cui lavorano. Non è un impresa impossibile, si tratta solo di decidere da che parte stare: dalla parte di chi lavora o del profitto della multinazionale?

Comitato Beni Comuni Val di Cecina

30 luglio 2013

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