Un torto subito da un lavoratore è un torto fatto a tutti (IWW)

PALESTINA: di vendetta in vendetta da ben oltre 70 anni. Vita, terra e libertà per il popolo palestinese

Postato il 11 Ottobre 2023 | in Mondo, Scenari Politico-Sociali | da

NO ALLA VIOLENZA DI HAMAS E ISRAELIANA VERSO I CIVILI.

L’attuale crisi palestinese e la situazione internazionale.

La colonizzazione israeliana della Palestina è una delle più brutali che possiamo ricordare e, forse, immaginare.

Non si dica che ci sono stati seri tentativi di integrazione, in particolare nella corrotta era Netanyahu: si è trattata in realtà della forzata sostituzione di una popolazione con un’altra, come qualsiasi cartina sulla distribuzione nei decenni di Palestinesi e Israeliani può agevolmente dimostrare.

E, come tutte le operazioni insostenibili dal punto di vista della ragione, dell’equità, del banale buonsenso, oltre che del diritto internazionale, si è dovuto ammantarla, attraverso una propaganda tanto unilaterale quanto falsa, di ragioni “superiori” o inevitabilità del conflitto, con argomenti quali il diritto alla difesa di Israele, la irriducibilità dei Palestinesi, il terrorismo islamico, la leva vittimistica dell’antisemitismo (ci si può opporre a una visione sionista, ovvero alla discriminazione di alcuni segmenti della popolazione israeliana su base etnico-religiosa e sull’appropriazione illegittima dei territori assegnati ai palestinesi, senza essere per questo antisemiti, se mai il contrario! )

Oltre a tutte le ulteriori atrocità e violazioni dei diritti umani, prima della attuale crisi i numeri affermano che negli ultimi 13 anni hanno perso la vita 5.603 Palestinesi e 251 Israeliani.

Al di là della macabra conta, ogni vita umana non può e non dovrebbe essere pesata e resa oggetto di valutazioni numeriche come facevano i nazisti, pare abbastanza chiaro chi sia a doversi difendere e a lottare per la propria sopravvivenza.

Si aggiungano le 73 risoluzioni ONU di condanna delle azioni militari di Israele, sempre disattese nel silenzio davvero tombale dell’Occidente mentre si fa a gara a fornire allo stesso solidarietà e soprattutto armi, come se non fosse una potenza nucleare e non godesse di uno degli eserciti più dotati e agguerriti del pianeta.

Ricordiamo i politici nostrani a manifestare, gli stessi che non si sono fatti il minimo problema a sostenere la violazione della Costituzione con l’invio delle armi all’Ucraina perchè “c’è un aggressore e un aggredito”! Veramente nauseabondo così come l’attuale ignavia dell’Italia in un verso e interventismo nell’altro!!!

Leggiamo poi nelle ultime ore che il comando militare israeliano suggerisce ai residenti di Gaza di lasciare il territorio e andare in Egitto, operazione tutt’altro che facile e garantita: stiamo arrivando alla SOLUZIONE FINALE?

Non è possibile tacere davanti a tanta mostruosità, in cui nulla apparentemente ha più senso logico, tranne quello delle trame sotterranee tese al dominio dello scacchiere geopolitico, ragion per cui ad oggi la diplomazia ha fallito, e delle lobby degli armamenti e dei signori della guerra.

Assistiamo al massacro di donne, bambini, uomini indifesi e non dobbiamo dimenticare che dietro ogni bomba ci sono gli interessi economici di chi la produce.

La soluzione potrebbe arrivare dalla comunità internazionale, che si è dimostrata del tutto inetta fino ad oggi con la sua criminale ipocrisia.

Non ci riconosciamo in questo mondo di barbari con le mani sporche di sangue innocente, chiediamo che SUBITO si attivino le vie diplomatiche per la causa palestinese e si fermino Israele e Hamas, che analogamente si fermino immediatamente le armi in Ucraina e che l’Italia si dissoci con fermezza da ogni operazione di guerra e riservi le proprie forze armate solo a vere e autentiche operazioni di pace.

Ogni altra determinazione, oltre a portare l’intero pianeta a una catastrofica instabilità, ci farà perdere ogni fiducia nelle istituzioni internazionali e nella struttura democratica nazionale, in quanto asservite al capitale e a interessi contrari all’Umanità.

Cobas Pubblico Impiego

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