November 4, 2024
Riceviamo e pubblichiamo
All’indomani del loro rilascio dopo mesi di prigionia, alcuni giornalisti da sempre schierati contro il governo siriano hanno precisato che non esistono prove che dimostrino l’utilizzo delle armi chimiche da parte dell’esercito siriano; al contempo, quali testimoni sul campo vissuti 5 mesi nelle mani di vari gruppi della cd “opposizione”, hanno portato nuovi indizi che ad usare queste armi sarebbero state in realtà le fazioni anti Assad sostenute da Usa, Francia, Unione Europea, e foraggiate da regimi totalitari come quello saudita.
Se l’intervento militare occidentale fosse veramente contro l’uso delle armi chimiche, questo intervento dovrebbe avvenire contro quelle stesse milizie formate, addestrate e sovvenzionate dagli stessi paesi aggressori, che sono poi i responsabili principali della attuale situazione.
Veniamo da anni di disinformazione, con la manipolazione dell’opinione pubblica alla quale vengono raccontati fatti puntualmente smentiti dalla storia, ma a quel punto rimossi anche dalle cronache. E’ triste pensare che si siano trasformati in complici di tali operazioni di disinformazione anche ONG o associazioni pacifiste, si dice di non volere la guerra ma se ne riprendono in realtà tutte le false motivazioni, ripetendo i concetti di una propaganda che pervade ormai ogni spazio informativo.
La stessa presunta crociata contro Al Qaeda, la war on terrorism, si scioglie come neve al sole quando si scopre che per anni i gruppi di questa galassia di forze sedicenti islamiste sono stati sostenuti dagli Usa con lo scopo di destabilizzare i paesi poco graditi all’amministrazione nord-americana.
Le ragioni della guerra sono ben altre, riguardano la ricerca di un predominio nel controllo delle risorse energetiche e nella competizione con Russia e Cina. Come ha dichiarato il giornalista Quirico, peraltro inizialmente schierato dalla parte dell’opposizione siriana: in Siria oggi “non c’è nessuna rivoluzione, ma solo banditi…non c’è nessun progetto politico” alternativo al regime.
In Siria è ormai appurato che la cosiddetta opposizione si è resa responsabile di indicibili atrocità contro la popolazione, vedi i villaggi cristiani distrutti e l’attacco contro le differenti fedi religiose da sempre integrate in quello che è ormai uno dei pochi stati laici della regione, vedi la sistematica uccisione tra atroci torture dei prigionieri di guerra o degli abitanti di città e villaggi. I gruppi qaedisti che stanno dilaniando le basi stesse della civiltà e della convivenza li ritroviamo a capo delle milizie locali, e i paesi occidentali sono dunque complici delle efferatezze e della barbarie di questi gruppi sanguinari, in gran numero composti da agenti stranieri in terra siriana, ciò è anche alla base di forti dissensi e opposizioni nelle stesse fila dell’esercito a stelle e strisce.
Pisa non è più una città ospitale che può candidarsi a ospitare i profughi di guerra, basterebbe ricordare la maniera indegna in cui vivono i profughi libici o i finanziamenti sempre più risicati ai progetti di accoglienza (meno soldi, meno accoglienza, tagli ai posti di lavoro nel terzo settore).
Pisa, con la base di Camp Darby e con l’Hub militare nazionale utilizzato dai voli NATO, è una città militarizzata, legata a doppio filo a un’economia di guerra che ci ha portati sull’orlo di un terzo conflitto mondiale.
Da qui il nostro appello affinché si torni ad agire contro la militarizzazione strisciante, per impedire che la nostra città sia di nuovo una base d’attacco contro i popoli vicini (mettendo in pericolo peraltro la stessa popolazione locale).
Respingiamo quella subalternità culturale che porta a sostenere acriticamente campagne mediatiche di guerra, offrendo una vergognosa legittimità a gruppi criminali o progetti di devastazione dei territori (come il mega radar Muos, o il progettoTav) presentando come elementi di progresso ciò che in realtà è solo devastazione e barbarie. Ancora una volta urliamo forte il nostro NO ALLA GUERRA!
Primi firmatari:
Manlio Dinucci (giornalista), Federico Giusti (delegato rsu e operaio comunale), Adriano Ascoli (operatore sociale), Filippo Niccolai “Pippo” (coll. AulaR, precario), Luigi Gastaldello (disoccupato), , Mario D’Acunto (ricercatore CNR), Donatella Petracchi (ex ricercatrice, biofisica CNR), Cesare Ascoli (fisico associato cnr), Fabio Corsi (consigliere comunale PRC San Miniato -PI-), Antonio Piro (operaio, delegato rsu Provincia di Pisa), Paolo Baschieri (ricercatore CNR Pisa), Guido Stori (pensionato), Francesco Talini (studente Scienze politiche -Pisa), Filippo Gerbino (Studente Ingegneria – Pisa) , Giovanni Bruno (docente di scuola superiore), Antonio Simonetti (studente Scienze Politiche, Pisa), Andrea Venturi (Cellula Comunista Rivoluzionaria), Marcello Di Pietro (consulente informatico precario)
Lascia un commento