December 5, 2024
LETTERA APERTA ALLE ASSISTENTI SOCIALI
Un’ indagine condotta proprio dalla Commissione per lo Studio e la Prevenzione della Violenza contro gli Assistenti Sociali della NASW, evidenzia come oltre il 50% degli assistenti sociali intervistati sia stata fisicamente aggredita nell’esercizio delle proprie funzioni, e che oltre il 75%d egli assistenti sociali intervistati sia stato aggredito verbalmente.( http://www.oaser.it/wp-content/uploads/2012/02/articolo-sicurezza-def-21.pdf).
Partiamo da questa premessa per liberare il campo da un equivoco di fondo: le lavoratrici e i lavoratori vanno sempre e comunque tutelati, prevenire gli infortuni sul lavoro significa anche evitare che le assistenti sociali paghino la inadeguatezza dei servizi socio sanitari, l’assenza di fondi aggravata da una crisi sociale ed economica sempre più drammatica che ha cancellato posti di lavoro gettando sul lastrico migliaia di nuclei familiari.
Il personale della sanità negli ultimi dieci anni ha visto aumentare del 50\60% gli infortuni sul lavoro e questo dimostra che l’intero settore è a rischio.
Nei giorni scorsi è stata scritta una lettera delle lavoratrici e dei lavoratori della società della salute che denunciavano il clima di crescente tensione , conseguenza del disagio sociale e della assenza di investimenti reali da parte del Governo per fronteggiare l’emergenza sociale, lavorativa e abitativa. In questa lettera è scritto che le proteste non hanno assunto connotati violenti (al contrario di quanto dichiarato da qualche amministratore) ma sono state causa di disagio e hanno inciso negativamente su un lavoro di per sè già complesso.
Noi eravamo presenti in molte occasioni e non abbiamo assistito ad alcuna prevaricazione, al pari nostro sfrattati e comitati conoscono bene le difficoltà delle operatrici sociali che non hanno mai considerato una controparte.
Siamo certi che un confronto tra operatrici e realtà sociali sia possibile e necessario anche per evitare facili strumentalizzazioni di una Amministrazione comunale che ha ridotto le problematiche sociali e giovanili a questioni di ordine pubblico, Amministrazioni ormai incapaci di tutelare la propria forza lavoro e allo stesso tempo di fornire risposte ai quesiti della popolazione che spesso e volentieri viene concepita dai politici come controparte. privando cosi’ i lavoratori e le lavoratrici della Sds degli strumenti necessari ad intervenire contro il disagio e il degrado sociale
Cobas Pubblico Impiego
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