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La scoperta dell’acqua calda: la Sesta Porta e i debiti del Comune di Pisa

Postato il 18 Marzo 2014 | in Lavoro Pubblico, Scenari Politico-Sociali, Sindacato, Territori | da

La scoperta dell’acqua calda: la Sesta Porta e i debiti del Comune di Pisa

Durante la seduta Parlamentare del 14 Marzo 2014, l’On. Paolo Fontanelli ha presentato un ‘interrogazione al sottosegretario Gabriele Toccafondi. Sappiamo tutti come è finita. Il Sottosegretario ha rimesso alle decisioni della magistratura la soluzione della vicenda. Sta di fatto che la soluzione della diatriba potrebbe avere un orizzonte temporale molto lungo, mentre invece i 9 Milioni di Euro dovranno essere trovati rapidamente.

Non entriamo nel merito delle decisioni della Magistratura ma soffermiamoci solo su alcuni punti della domanda, risposta e della replica sommariamente riportati dai media.

L’On. Paolo Fontanelli riferisce che l’INGV ha richiesto delle specifiche modifiche alla struttura dei suoi locali, che hanno fatto aumentare il prezzo dell’opera:” l’INGV propose, non dico pretese, ma sostanzialmente impose dei criteri anche tecnici, progettuali e costruttivi, trattandosi appunto di un ente che si occupa anche della prevenzione del rischio sismico, imponendo una serie di criteri che hanno sicuramente creato un’aggiunta di costi nella costruzione dell’edificio”.

Curioso sia che l’Istituto di Fisica e Vulcanologia abbia avuto la possibilità di richiedere ed ottenere delle modifiche alla struttura, sia che il Comune non abbia fatto altrettanto per rendere più idonea la struttura per il comando di Polizia Municipale.

Ma soprattutto c’è un problema ben più grave legato all’impossibilità di parcheggiare due mezzi all’interno del parcheggio riservato, l’ufficio mobile del Duomo (un camper) e l’ufficio incidenti mobile ( OPEl VIVARO). Viene il sospetto che la gestione degli spazi e la definizione delle strutture sia stata ispirata più da obiettivi commerciali che sociali. Beninteso il costruttore è legittimato a perseguire un fine di lucro, ma il comune no. Il comune attraverso Sviluppo Pisa Srl ha cercato di venire incontro alle richieste dell’INGV , ma non ha tenuto conto dell’esigenze della sua Polizia Municipale. Rimane da capire a questo livello se le responsabilità siano tutte della parte politica o se anche il Dirigente della Polizia Municipale non abbia presentato in tempo proposte per un’allocazione migliore degli spazi. Auspichiamo che su questo fatto possa appurare la verità il consiglio comunale.

Singolare la replica del Sottosegretario quando riferisce dei passaggi normativi che hanno messo seriamente in difficoltà l’INGV : “In particolare, il decreto-legge 6 luglio 2012, n. 95, ha imposto agli enti pubblici l’accorpamento del personale e la riduzione degli uffici; le risorse destinate al Fondo ordinario per il finanziamento degli enti e delle istituzioni di ricerca hanno subito, dal 2010 in poi, una forte riduzione e, rispetto al 2009, sono anche sensibilmente mutate verso il basso le condizioni di acquisto del mercato immobiliare.

A seguito di tali circostanze l’Istituto ha, quindi, chiesto alla società Sviluppo Pisa Srl di rivedere le condizioni contrattuali dal punto di vista del costo complessivo e del volume dei locali da acquisire e, a fronte del rifiuto da parte della suddetta società, ha deciso di porre la questione davanti all’autorità giudiziaria, sul presupposto che il contratto preliminare del 2009 possa essere stato concluso in violazione della normativa sui contratti pubblici”.

Sembra che l’INGV non avesse completamente chiuso le porte in faccia al Comune ma aveva offerto una specie di transazione. L’On Paolo Fontanelli ha smentito questa transazione “a me non risulta una indisponibilità da parte di Sviluppo Pisa a discutere anche sulle ipotesi di una diminuzione di spazi e, quindi, anche, relativamente, dell’impegno economico”.

Sappiamo cosa sia dietro Sviluppo Pisa Srl, un soggetto completamente partecipato dal Comune attraverso Pisamo come detto dall’On Paolo Fontanelli “Sviluppo Pisa, che praticamente è una società del comune di Pisa, a totale partecipazione pubblica di tale comune”. E’ pacifico pensare che l’INGV abbia trattato direttamente con il Comune, e ci sembra alquanto strano una posizione così rigida di muro contro muro, soprattutto in considerazione che ci sono 9 Milioni di euro da pagare al costruttore.

Certamente stupisce ancora di più l’ultima affermazione di un sottosegretario della Repubblica che afferma di: “porre la questione davanti all’autorità giudiziaria, sul presupposto che il contratto preliminare del 2009 possa essere stato concluso in violazione della normativa sui contratti pubblici”.

Se nel 2009 è stata violata la legge sui contratti c’è voluto un po’ di tempo per denunciare la cosa. E’ certo che il Sottosegretario avrebbe dovuto argomentare meglio questa accusa. Come in altri casi sarà il giudizio della magistratura a mettere fine a questa diatriba. Intanto i cittadini Pisani dovranno mettere mano al portafoglio per estinguere un bel debito da 9 Milioni di euro che il loro comune li ha fatto contrarre per realizzare una struttura di cui avrebbero fatto volentieri a meno.

Forse il Comune giunto a questo momento potrebbe decidere di vendere la sua partecipazione in SAT al magnate Eunekian per cercare di ripianare l’immenso debito contratto. Certo perdere un aeroporto per un’errata operazione immobiliare di riqualificazione dell’area ferroviaria ed aeroportuale suonerebbe come una beffa.

COBAS PUBBLICO IMPIEGO

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