Un torto subito da un lavoratore è un torto fatto a tutti (IWW)

Il DVR come strumento di tutela dei lavoratori

Postato il 1 Luglio 2013 | in Sicurezza sul lavoro | da

Tratto da Quotidiano sicurezza

http://www.quotidianosicurezza.it/sicurezza-sul-lavoro/il-dvr-come-strumento-di-tutela-dei-lavoratori.htm

ROMA – Come può un lavoratore sapere se è sottoposto a un carico di lavoro troppo alto e a una conseguente esposizione al rischio eccessiva? In assenza di limiti fissati per legge il documento di riferimento è il Documento di Valutazione dei Rischi.

Interessanti ad esempio le domande poste da un operatore ecologico riguardo l’esistenza di una normativa che ponga dei limiti al numero giornaliero di bidoni da smaltire, di sacchi da caricare o di cassonetti che un operatore solo, non coadiuvato da un secondo operatore in pedana deve svuotare ogni giorno.

Una normativa in merito che fissi dei limiti numerici per operatore e/o che stabilisca una procedura univoca e standardizzata per questo tipo di servizi, non esiste ancora.

Ci sono migliaia di aziende che si occupano di raccolta, trasporto e smaltimento dei rifiuti ed ognuna ha dimensioni, mezzi, ambienti di lavoro e risorse umane diverse. Ma ognuna di loro deve avere stilato un Documento Valutazione Rischi dettagliato dove quanto richiesto dall’operatore è stabilito in base alla specifica situazione di lavoro che per quei lavoratori si viene a creare.

Il DVR, redatto sulla base della legislazione vigente, determina i limiti specifici attinenti a quella determinata situazione di lavoro, limiti stabiliti in base a calcoli, analisi, e misurazioni che il datore di lavoro deve aver effettuato con il Responsabile di Servizi di Prevenzione Protezione e con il Medico Competente.

Il consiglio quindi per ogni lavoratore che voglia verificare se gli standard di sicurezza sono rispettati nella sua azienda è quella di contattare il Responsabile della Sicurezza dei Lavoratori e di chiedere a lui di consultare il documento in oggetto e di confrontare quanto dichiarato con la realtà operativa.

Entrando nello specifico delle domande poste dall’operatore, le operazioni che e gli è quotidianamente chiamato a svolgere riguardano la movimentazione manuale dei carichi e la movimentazione ripetuta degli arti superiori, operazioni che devono essere prese in considerazione nella stesura del Documento di valutazione dei Rischi e che il datore di lavoro, eventualmente adiuvato da consulente tecnico deve aver effettuato tenendo conto della specifica tipologia di lavoro cui gli operatori sono sottoposti in quel contesto.

Riguardo la movimentazione manuale di carichi anche la comunità europea è intervenuta con alcune direttive e norme che il D.Lgs 106/2009, correttivo del T.U. 81/2008 impone di adottare. In particolare è attualmente in vigore la norma ISO 11228 che nella parte 1 riguarda il sollevamento e trasporto di carichi con peso superiore ai 3kg, nella parte 2 stabilisce norme che riguardano la spinta e traino di carichi, e nella parte 3 si occupa di normare le procedure di frequenti e ripetute movimentazioni di piccoli carichi.

Per quanto riguarda poi i ritmi d lavoro, gli orari, i turni, l’organizzazione aziendale, ecc. questi sono alcuni degli indicatori oggettivi che son alla base della valutazione dl rischio stress lavoro correlato, valutazione che a partire dal1 gennaio ogni azienda di qualsiasi dimensione è tenuta ad effettuare.

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