November 4, 2024
C’è da ammettere che nel primo trimestre del 2015, il repentino avvicendarsi di passaggi politici ed economici di notevole peso, non ci ha consentito di approfittare del privilegio di annoiarci; in particolare, per quanto concerne le sorti del capitale vincolato all’euro, il varo da parte della Bce di una politica monetaria espansiva (che ha assunto efficacia già dai primi di marzo), la vittoria di Syriza in Grecia – ed i negoziati che ne sono seguiti (e che ancora sono in atto al momento della stesura di questo articolo) – nonché l’avvicinarsi delle elezioni municipali in Spagna (maggio 2015), con la affermazione di Podemos già avvenuta in Andalusia (15%), sono tutti elementi che stanno mutando, per distinte ragioni, le sorti del capitale legato all’euro. Se a tutto ciò si aggiunge la pericolosa vicinanza dei focolai ucraini e di quelli libici e l’incedere – pressoché unilaterale, dati i rapporti di forza – delle contrattazioni per la definizione del ttip (cfr. no. 149 e anche altrove in questo numero), altro elemento centrale nell’attuale configurazione della conflittualità valutaria a livello mondiale, si comprende come, in effetti, ci sia grande confusione sotto il cielo, benché la situazione sia tutt’altro che eccellente.
Leggi tutto l’articolo di Francesco Schettino nel documento in allegato:
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