October 3, 2024
E’ di poche ore fa un comunicato dell’assessore Simoncini con cui la Regione Toscana chiede alla Misericordia di Pisa di applicare la cassa integrazione in deroga senza ricorrere alle 39 lettere di licenziamento,proposta che i Cobas hanno già avanzato a inizio estate, anche quando Cgil Cisl Uil non erano d’accordo raccontando di aperture della Confraternita ai sindacati , aperture che mai e poi mai ci sono state.
Nel frattempo, tanto la Regione quando azienda ospedaliera e società della salute si sono sottratte ad ogni reale confronto e le nostre richieste di incontro sono cadute nel vuoto nonostante gli impegni pubblicamente assunti .
Le ultime settimane hanno palesato la assenza delle istituzioni locali, di Azienda Regionale e società della salute, tutte concordi nel non intervenire sulla Misericordia e sulle associazioni di volontariato che in città ormai fanno il bello e il cattivo tempo, per esempio decidono cosa inserire e cosa escludere dalle convenzioni con il pubblico relegato a un ruolo di spettatore senza esercitare alcun controllo sui servizi pagati dai cittadini.
Se cosi’ non fosse, oggi ci ritroveremmo con clausole sociali per garantire stabilità occupazionale a una buona parte del personale Misericordia, almeno quello di servizi dismessi nelle convenzioni pubbliche .
E a farne le spese sono cittadini che si vedono ridotti i servizi socio sanitari e i lavoratori che perdono occupazione.
Bugie e solo bugie sono state dette e ridette, per esempio quando il Governatore raccontava di una imminente vendita dell’immobile del cep che di fatto non ha acquirenti e quei pochi che si erano fatti vivi (o per locazione o acquisti) si sono nel frattempo dileguati
Inaccettabile l’intervento del governatore Marchetti per il quale i servizi non sarebbero redditivi quando in questi due anni non sono mai stati presentati analisi sui costi e sui ricavi veritieri perchè i dati forniti sono stati caricati dei debiti contratti dalle precedenti gestioni della Misericordia
Si continua a raccontare una storia secondo la quale Misericordia avrebbe avuto troppi dipendenti ,eppure alla Pubblica assistenza i dipendenti non sono poi tanto meno
A pagare una gestione fallimentare della Misericordia sono i lavoratori e le lavoratrici che hanno invano creduto a un intervento delle Istituzioni che hanno solo pensato a tranquillizzare le associazioni di volontariato e l’arcivescocavado. Gli stessi lavoratori che dalla prossima settimana potrebbero essere mandati a casa!
Per i Cobas
Isabella Gentile
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