Un torto subito da un lavoratore è un torto fatto a tutti (IWW)

Unione Valdera? Quando una cosa nasce male…rischia di finire peggio!

Postato il 17 Dicembre 2013 | in Lavoro Pubblico, Scenari Politico-Sociali, Sindacato, Territori | da

Unione Valdera? Quando una cosa nasce male…rischia di finire peggio!

E’ questo il caso dell’Unione Valdera.

Concepita da una “congrega” di piccoli politici locali che non conosceva la differenza tra l’ affidamento di funzioni ad un nuovo Ente Locale e la creazione di un soggetto capace di gestire insieme servizi attraverso convenzioni, si è sviluppata nella presunzione autoreferenziale di politici e dirigenti di rappresentare un modello da prendere ad esempio per la gestione associata dei servizi.

E cosa sta accadendo in questi giorni ne è la prova più evidente.

D’ altronde se nell’ Unione Valdera, e sulle sue prospettive future, non credono più neppure lavoratori/lavoratrici che ci operano perché non è in grado di assicurare certezze professionali e occupazionali questo è estremamente grave e motivo di forte preoccupazione.

Perché dovrebbero crederci le comunità locali che di fatto finanziano l’Unione Valdera e che si vedono sottrarre risorse senza avere in cambio benefici reali, per esempio migliori e maggiori servizi?

Ma attenzione: i politici e i sindacati confederali non possono ergersi, a prescindere dalle strumentali posizioni frutto di giochetti tattici, come interpreti di una situazione paradossale che hanno creato a partire dalla costituzione dell’ Ente.

La CGIL da una parte e Cisl Uil e Diccap, che sottoscrivano o no il contratto decentrato sono in realtà facce diverse della stessa medaglia.

Se il personale comandato continua a preferire la situazione di incertezza non optando verso il trasferimento definitivo all’ Unione ci deve pur essere una ragione molto forte ed evidente! Il problema è che certi attori politici e sindacali fanno finta di discutere fra loro per non vedere, per non dire la verità, per reiterare i comandi da anni solo per rispondere a esigenza della politica nel disprezzo delle istanze dei cittadini e dei lavoratori.

Le responsabilità di questa situazione hanno origini lontane, ovvero in quel metodo frettoloso con cui, con comandi part time spesso di poche ore settimanali, fu costruita la struttura organizzativa associata dell’ Unione Valdera, che serviva solo per dare l’ immagine che il nuovo Ente era partito. Quello che interessava era costruire una costosa struttura dedita al “back office” e lontana dai bisogni immediati dei cittadini.

Poi se funzionava, se chi ci operava ne vedeva le prospettive per il futuro a loro non interessava. L’’ importante per politici e dirigenti dell’ Unione era la possibilità di accedere ai finanziamenti previsti, ma anche di drenare risorse finanziarie dagli esangui bilanci dei Comuni.

Il sindacato COBAS crede fermamente nel lavoro pubblico, in termini di qualità e funzionalità dei servizi, ma altrettanto chiaramente crede che esistano all’ interno di molti enti pubblici di nuova istituzione due problemi di fondo:

  • le certezze occupazionali contro i modelli di esternalizzazione dei servizi, che l’ unione valdera in ossequio ai dogmi liberisti non ha spesso portato avanti, anzi con il “monopolio” culturale e conoscitivo si è prestata a questa strategia svuotando i comuni aderenti di competenze oggi non più reintegrabili;
  • la creazione di servizi associati tramite convenzioni che non producevano economie di scala perchè mantenevano inalterati i livelli dirigenziali o di vertice in termini di numero e di costi.

A fronte di questa situazione non chiara è evidente che tutti le lavoratrici e i lavoratori non vogliono optare per il definitivo traferimento.

Nessuno vorrebbe trasferirsi in un Ente che con tutti gli accorpamenti non ha operato alcuna riduzione dei costi dell’ apparato di vertice, per redistribuire salario al restante personale. Anzi si ha l’ impressione che l’ Unione Valdera continui più a preoccuparsi della dirigenza investendoci risorse, anzichè del personale delle categorie.

Il Cobas ha percepito da tempo questi pericoli, che per esperienza dal piano salariale vanno ad estendersi poi al modello di gestione tendendo a privatizzare i servizi passando attraverso i percorsi della “spending review”.

Quello che sta accadendo nei comuni oggetto di fusioni e soprattutto al Comune di Lari non è che l’ ultimo drammatico esempio. Ecco perché sosteniamo vertenze e conflitti sociali su questi temi , che non possono che coinvolgere le colpe dei politici e dei sindacati confederali che facendo finta, a seconda delle convenienze, di firmare e non firmare in realtà continuano a chinare la testa di fronte all’ affermarsi di un tentativo “padronale” di privare il lavoro pubblico di certezze, tutele e diritti.

E’ tempo di Cobas anche nell’Unione dei comuni della Valdera

Cobas Pubblico Impiego

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