Un torto subito da un lavoratore è un torto fatto a tutti (IWW)

Un’altra Cassa Depositi e Prestiti

Postato il 3 Giugno 2014 | in Italia, Scenari Politico-Sociali | da

Le ultime due noti­zie, in ordine di tempo, evi­den­ziano quale sia il nuovo ruolo di Cassa Depo­siti e Pre­stiti. La prima riguarda il recente acqui­sto, da parte di Cdp attra­verso il Fondo Stra­te­gico Ita­liano, del 59,3 % di Sia, società mila­nese lea­der in infra­strut­ture e ser­vizi di paga­mento elet­tro­nici. Quale sia l’interesse eco­no­mico gene­rale, cui dovreb­bero rifarsi gli inter­venti di Cdp, di tale acqui­si­zione risulta incom­pren­si­bile; molto più evi­dente l’interesso pri­va­ti­stico, avendo Cdp — il cui Pre­si­dente, Franco Bas­sa­nini, è espres­sione delle fon­da­zioni ban­ca­rie– com­prato le quote sinora dete­nute da Intesa (28,9%), Mps (5,8%) e Bnl (4,5%), rega­lando alle loro casse in affanno 765 milioni di euro. La seconda riguarda l’annuncio fatto da Cdp di aver avviato, sem­pre attra­verso il Fondo Stra­te­gico Ita­liano, lo stu­dio per la costi­tu­zione di una hol­ding dedi­cata ad inve­stire in equity nei ser­vizi pub­blici locali, con la messa a dispo­si­zione di 3 miliardi di euro e con la pos­si­bi­lità di aper­tura del capi­tale ad inve­sti­tori pri­vati fino al 49%; si tratta del ten­ta­tivo di gene­ra­liz­zare il modello Hera-Aps Ace­gas, ovvero la con­se­gna a grandi mul­tiu­ti­lity col­lo­cate in Borsa dei beni comuni dei cit­ta­dini. Già garan­tito, su que­sto ver­sante, il con­senso di Fas­sino, pre­si­dente dell’Anci,(ma anche mem­bro del CdA di Cassa Depo­siti e Pre­stiti), che ha annun­ciato la pro­po­sta di un prov­ve­di­mento che obbli­ghi tutti gli enti locali a non pos­se­dere più del 35% del capi­tale delle società di ser­vizi pub­blici locali.

Sono solo gli ultimi due esempi della tra­sfor­ma­zione avve­nuta di quello che fino a undici anni fa era un ente di diritto pub­blico con il com­pito di con­vo­gliare il rispar­mio postale dei cit­ta­dini per soste­nere a tassi age­vo­lati gli inve­sti­menti degli enti locali ed oggi è diven­tato la leva finan­zia­ria per la sven­dita del patri­mo­nio e dei ser­vizi pub­blici locali, non­ché per il soste­gno a stra­te­gie eco­no­mi­che tutte fon­data sul para­digma delle grandi opere o su scelte indu­striali, la cui uti­lità sfugge ai più, ma come sem­pre non ai pochi.

Con­ti­nua a rima­nere miste­rioso il silen­zio della poli­tica su un evi­dente strappo demo­cra­tico: pos­si­bile che le stra­te­gie eco­no­mi­che del nostro paese siano sot­tratte alla discus­sione par­la­men­tare e avven­gano den­tro gli stretti con­fini di un Con­si­glio di Ammi­ni­stra­zione di un sog­getto pri­va­ti­stico, che ammi­ni­stra 240 miliardi di euro di risparmi pro­dotti dai cittadini?

Per for­tuna, c’è una terza noti­zia, e que­sta volta posi­tiva : il 10 mag­gio scorso, il Forum per una nuova finanza pub­blica e sociale ha fatto il suo quarto incon­tro nazio­nale per dare corpo alla cam­pa­gna per la socia­liz­za­zione di Cassa Depo­siti e Pre­stiti. Le decine di realtà ter­ri­to­riali hanno deciso tre filoni di mobi­li­ta­zione : a) gli enti locali, attra­verso la cam­pa­gna “100 deli­bere in 100 comuni”, per far pren­dere parola agli enti locali con la richie­sta di far uscire dal patto di sta­bi­lità tutti gli inve­sti­menti legati ai ben comuni e al wel­fare locale e con la richie­sta di un nuova fun­zione pub­blica e sociale per Cdp; b) i cit­ta­dini, attra­verso la pro­po­sta di una legge d’iniziativa popo­lare per la socia­liz­za­zione di Cdp, che, dopo un’adeguata discus­sione partecipativa,verrà lan­ciata in tutto il Paese nel 2015; c) le realtà sociali, attra­verso la costru­zione nel pros­simo autunno di una caro­vana iti­ne­rante che fac­cia staf­fetta tra tutte le espe­rienze di riu­ti­lizzo sociale e pro­dut­tivo del patri­mo­nio pub­blico, oggi sotto attacco gra­zie ai pro­cessi di sven­dita finan­ziati da Cdp.

La mobi­li­ta­zione per la riap­pro­pria­zione della ric­chezza sociale pro­dotta nel paese prova a fare un salto di qua­lità: un’altra Cassa Depo­siti e Pre­stiti è sem­pre più neces­sa­ria, per garan­tirci un futuro.

Marco Bersani
Attac Ita­lia

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