Un torto subito da un lavoratore è un torto fatto a tutti (IWW)

Un comunicato sulla Misericordia di Pisa

Postato il 20 Dicembre 2012 | in Scenari Politico-Sociali, Territori | da

Alla Misericordia di Pisa tira una gran brutta aria. Sulla stampa locale il Governatore, dott Marchetti, ha parlato di tagli e non si riferiva solo ai servizi ma al personale.

Da settimane, i vertici di Misericordia Pisa stanno operando per dismettere i servizi in contraddizione con quanto Misericordia Regionale sta dicendo da tempo, capita che si anticipino perfino i tagli della spending review , anzi prima ancora che l’azienda ospedaliera parli di riduzione dei servizi arriva il rappresentante della Misericordia a offrire su un piatto (ma non era sparita l’argenteria di famiglia tra debiti e dissesto finanziario?) la cancellazione di servizi.

Il personale della Misericordia aveva organizzato una assemblea alla presenza dei provinciali Cgil, Cisl Uil e Cobas. E’ stato deciso lo stato di agitazione, inviato il fax in Prefettura ,ma questo fax per giorni si è perso nei meandri degli uffici di Piazza Mazzini, Quando poi il fax è stato rinviato (dopo giorni) abbiamo assistito ad una serie di rocambolesche dichiarazioni , tutte orali e telefoniche, atte a prendere tempo scivolando nel periodo natalizio in cui stati di agitazione e scioperi sono proibiti per legge.

Ma i Cobas non si sono dati per vinti e hanno inviato due email per chiedere spiegazioni formali . Al sesto giorno è dunque arrivata la nota del capo di gabinetto della Prefettura che invoca LE REGOLAMENTAZIONI PROVVISORIE CHE REGOLANO LE PRESTAZIONI INDISPENSABILI.

Ma queste regolamentazioni esistono solo nel trasporto e non certo per una Onlus come la Misericordia. Per capirlo basta consultare il sito della commissione di garanzia http://www.commissionegaranziasciopero.it/

La Prefettura manda a dire alle organizzazioni sindacali che hanno sbagliato procedura perchè avrebbero dovuto chiedere il primo tentativo di conciliazione alla Misericordia.

Ma ironia della sorte. il fax inviato al prefetto aveva proprio la Misericordia come secondo destinatario, Misericordia che nel frattempo ha rinviato di 3 settimane un incontro sindacale in attesa di avere un quadro della situazione più chiaro (non sono stati sufficienti sei mesi?)

La Prefettura di Pisa cita regolamentazioni e articoli degli stessi di cui non abbiamo trovato traccia sul sito della commissione di garanzia che regola gli scioperi. Per questo i cobas hanno chiesto formali spiegazioni e soprattutto una documentazione atta a dimostrare che la procedura è sbagliata (e qualora lo fosse, la Misericordia non può dire di essere stata all’oscuro dello stato di agitazione).

In attesa di avere lumi dal Prefetto, sorgono spotanee alcune domande:

– Perchè solo dopo decine di telefonate, di email e visite in prefettura, gli uffici si sono degnati di rispondere?

– Qual è il ruolo dell’Arcivescovo e del Sindaco (che pur sollecitato non è mai intervenuto)? La pace natalizia non deve essere turbata ma siamo certi che questo discorso possa valere anche per chi sta perdendo il posto di lavoro o viene concretamente minacciato di perderlo?

– Perchè le massime istituzioni locali invece di intervenire per fare luce e chiarezza (la Magistratura non ha niente da dire?) sui futuri assetti della Misericordia, sull’occupazione e sui servizi, fanno finta che il problema non esista?

– E perchè la Misericordia Toscana dopo 10 giorni deve ancora fissare la data dell’incontro?

– Quali sono i giochi di potere che hanno costruito un muro di silenzio attorno alla Misericordia di Pisa e soprattutto ai suoi dipendenti?

Confederazione Cobas Pisa

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