Un torto subito da un lavoratore è un torto fatto a tutti (IWW)

Riduzione degli organici nei servizi educativi comunali: NON IN OUR NAME!

Postato il 6 Febbraio 2014 | in Lavoro Pubblico, Sindacato | da

Buongiorno a tutte\i, vi giriamo la posizione del delegato Cobas Federico Giusti in merito alla proposta dell’Amministrazione Comunale che vuole ridurre gli organici nei servizi educativi con conseguente esternalizzazione di un nido

Care colleghe,
negli ultimi mesi il personale dei servizi educativi e la Rsu si sono mobilitati, hanno scioperato e protestato contro lo smantellamento dei servizi educativi ma l’Amministrazione Comunale non ha cambiato idea.

E’ una nostra sconfitta o il risultato di una arroganza politica?

L’Amministrazione Comunale sta vendendo una immagine del Comune non veritiera, ci sono troppi omissis, silenzi. Basti ricordare le parole degli assessori in Consiglio Comunale a rilasciare dichiarazioni sui servizi comunali, sulla gestione del personale che poi trovano smentita nella quotidianità.

Ormai siamo di fronte a un continuo spot pubblicitario da parte del Sindaco e degli amministratori, al culto della propria immagine (il cartellone luminoso affisso e poi rimosso a Palazzo Gambacorti la dice lunga…)

Non è certo idilliaca la situazione degli uffici alle prese con carenze di organico mai affrontate negli ultimi anni e con scadenze ravvicinate che meriterebbero maggiore rispetto per chi lavora

La rsu ha rivendicato per i servizi educativi l’organico raggiunto con l’accordo dell’aprile 2011 ma che faremo di fronte alla prospettata riduzione a 63 unità? E esternalizzando un asilo nido dove finiranno le lavoratrici della Elior?

Nell’ultima assemblea dei servizi educativi, alcune colleghe hanno chiesto di trattare condizioni di miglior favore con organico ridotto e un asilo nido in meno, io penso che sulla riduzione e sulla organizzazione del servizio derivante dalla stessa non possiamo transigere ma soprattutto, a confutare la loro tesi, non siamo di fronte ad una riorganizzazione che pur riducendo gli organici e esternalizzando un nido potenzi l’offerta e la qualità del servizio educativo nelle strutture esistenti.

L’Ac sta vendendo alla città un’altra immagine dei servizi educativi, le dichiarazioni dell’assessora Chiofalo sono a senso unico, gli incontri con lei interminabili monologhi di chi si chiude in una torre eburnea di certezze precostituite.

LAc dovrà pubblicamente fare le proprie scelte (dicano alla stampa che danno fuori un asilo nido visto che per mesi hanno accusato la Rsu di non fornire informazioni corrette ), a quel punto, non prima di avere denunciato sindacalmente e pubblicamente lo smantellamento dei servizi educativi, culturali e biblioteche, possiamo discutere su come vogliono gestire le 63 unità.

Andare ai tavoli ora è profondamente sbagliato, l’Ac vuole un accordo con il sindacato in silenzio, senza clamore mediatico e senza l’opposizione dei genitori, trovare qualche soluzione da presentare alla stampa come ottimizzazione delle risorse.

L’Ac dal canto suo potrebbe limitatamente ai servizi educativi sforare il patto di stabilità, sarebbe un gesto di coraggio per affermare il carattere pubblico dei servizi educativi, se non lo fa è perchè ci sono troppi interessi e connivente con il mondo cooperativo. Se a Bologna si è conniventi con Legacoop nella logistica (anche se sono calpestati diritti elementari dei lavoratori nelle cooperative), in Toscana la connivenza avviene negli ambiti del terzo settore, nei settori socio educativi dove il personale è sottopagato e sotto inquadrato.

Guardiamo per esempio la proposta sulla diversificazione oraria dei nidi avanzata dalla Rsu, per anni ci è stato contestato un atteggiamento rigido verso le esigenze di vita e di lavoro dei tanti giovani genitori precari, ora che vorremmo discutere di molteplici tipologie orarie, l’amministrazione comunale persegue solo la strada della riduzione dei nidi pubblici e degli organici comunali, una soluzione sulla quale non possiamo concordare (sindacalmente, politicamente e culturalmente).

A tutto ciò si aggiunga che il Comune in materia di lavoratrici precarie sta operando scelte inaccettabili non prendendo neppure in esame le pur timidi e inadeguate aperture governative in materia di stabilizzazione.

Già nel 2007 c’è stata una divisione sulla chiusura di un nido con perdita di 16 posti nido e 9 educatori, oggi di fronte a una ulteriore riduzione di organici e del servizio non possiamo fare un passo indietro.

Dal 2007 ad oggi abbiamo perso oltre 20 posti di lavoro nei settori educativi solo tra le educatrici.

Quando l’assessore Chiofalo parla di centralità della educazione nel programma di mandato del Sindaco, dimentica di citare i numeri relativi ai posti letto offerti dalle strutture comunali, dimentica gli organici dei servizi, insomma vende una immagine ben diversa dalla realtà di tutti i giorni.

Di conseguenza, la chiamano riorganizzazione ma è solo smantellamento dei servizi educativi

Federico Giusti
delegato Cobas in Rsu

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