Un torto subito da un lavoratore è un torto fatto a tutti (IWW)

Intervento dei Cobas all’assemblea della Provincia

Postato il 13 Dicembre 2013 | in Lavoro Pubblico, Scenari Politico-Sociali, Sindacato, Territori | da

Intervento dei Cobas alla assemblea del personale Provincia di Pisa del 13 dicembre 2013

 

Due pesi e due misure per il personale della Provincia? No GRAZIE

Poche settimane fa, cgil cisl uil hanno sottoscritto con Governo, Anci, Conferenza delle Regioni, un protocollo che nei fatti sancisce l’avvio dello smantellamento delle province e l’attivazione delle città metropolitane, ma anche di una frammentazione delle funzioni all’ interno dei Comuni purchè si “fondano o si associno” nelle unioni di comuni. Della serie chinano la testa e fanno finta di non vedere!

Nel protocollo, che per ammissione del ministro Delrio è stato redatto dai sindacati, non c’è tutela alcuna per il personale delle province!

Solo generiche enunciazioni sull’ impegno ad aprire tavoli per parlare di tutto ma senza alcun impegno concreto che tuteli i diritti!

Ormai anche i sindacati danno per scontata l’ineluttabilità del processo di smantellamento delle amministrazioni provinciali, al resto penseranno comuni, sindaci-podestà e regioni a litigare per accaparrarsi fondi senza prima avere capito bene quali sono le competenze da svolgere per garantire i servizi pubblici.

Delle competenze e funzioni oggi attribuite alle Province importa poco a tutti i soggetti istituzionali, e soprattutto si disinteressano della professionalità di lavoratrici/lavoratori che hanno continuato a garantire i servizi pubblici in una situazione finanziaria e organizzativa allo “sbando”, per evidente disinteresse degli amministratori e dei vertici dirigenziali che “pensano solo al loro futuro e anche ai loro interessi”.

Del resto cosa aspettarci da un paese, che obbedendo ai grandi interessi del capitalismo finanziario, ha privatizzato di tutto e di più aumentando i costi a carico della cittadinanza senza alcun beneficio per la collettività e nemmeno per chi lavora?

Siano sufficienti due questioni a conferma dell’ inutilità di quel protocollo:

  • non c’è alcun accenno, nemmeno generico, che i processi di trasferimento avverranno nel rispetto dei trattamenti economici e giuridici acquisiti, visto che l’ unica cosa che preoccupa governo e sindacati confederali è quello degli equilibri finanziari derivanti dal patto di stabilità. Come dire si preoccupano di tutelare gli interessi della BCE e delle oligarchie bancarie e non quelle del popolo sovrano;
  • non c’è alcuna certezza sotto il profilo della stabilità occupazionale, visto che cgil cisl uil accettano la logica di un confronto sugli “esuberi” a dimostrazione che hanno rinunciato ad una salvaguardia degli attuali livelli occupazionali nel settore pubblico, ammettendo di fatto la possibilità di ricorrere alle esternalizzazioni dei servizi.

Questi contenuti sono inaccettabili per la Confederazione COBAS, che ritiene si debba aprire una vertenza per effettuare una ridistribuzione di salario, dalle strutture dirigenziali di vertice e dagli incarichi di responsabilità, a favore del salario percepibile da tutto il resto del personale.

Se infatti la mobilità/trasferimento avverrà con la garanzia di copertura dei costi per i nuovi Enti, è bene che ciò avvenga portandosi dietro una quantità di risorse salariali individualmente più elevate.

Alla provincia di Pisa , come in altri enti, la parte “padronale” vuole tutelare invece solo una parte del personale.

In che modo?

Impiegando quote del fondo con atti unilaterali e senza contrattazione, a favore di posizioni organizzative e particolari responsabilità, secondo criteri di distribuzione poco oggettivi e trasparenti, demandati unilateralmente ai singoli dirigenti.

Il sindacato confederale, non essendo capace di aprire conflitti sul salario, ha ben poco potere se non quello di discutere astrattamente di qualche criterio generico, e non riesce neppure a fissare un tetto massimo come incidenza percentuale dei costi di P.Organizzative e particolari responsabilità. Infatti come abbiamo già denunciato nei mesi scorsi, il fondo del salario accessorio è in costante calo dal 2010, ma l’ incidenza dei costi delle strutture di vertice di fatto non segue questa dinamica ne per numero ( più o meno son gli stessi) che per indennità erogate ( diminuiscono le loro responsabilità ma non i soldi che gli danno).

Quando l’amministrazione provinciale non vuole rivedere la composizione del fondo per il 2013 come noi chiediamo è chiaro chi vuole favorire. E anni che tutela pochi! Perché così tutela se stessa e i premi che si autoassegnano da soli nell’ indifferenza degli amministratori politici.

Noi COBAS chiediamo di destinare alla produttività generale almeno parte ( anzi la metà’ ) dei fondi destinati nel 2013 alle posizioni organizzative e alle particolari responsabilità, così avremo la certezza di una loro distribuzione alla maggioranza del personale, che potrebbe portarsi dietro nel proprio “zainetto salariale” queste somme nel caso di trasferimento.

Su questo bisogna lottare con decisione, e senza incertezze.

D’ altronde questo metodo di portarsi dietro le risorse è stato seguito nel passato nel passaggio di personale e competenze dai ministeri alla provincia , e allora perchè non deve essere seguito anche questa volta? E’ un nostro diritto da difendere e da conquistare.

I COBAS hanno espresso con chiarezza la loro posizione e le rivendicazioni e i sindacati confederali che fanno? Lo condividono?

E se il protocollo che hanno firmato non riesce a garantire questo, insieme alla certezza occupazionale nel lavoro pubblico, vuol dire che chi l’ ha firmato ci ha venduto anzi “svenduto”. Non ci rimane allora che conquistarcelo da soli e da subito prima che politici, dirigenti provinciali svuotino il fondo del salario accessorio del 2014 che appartiene a noi tutti.

Ma bisogna partire da subito dal 2013 a porre dei punti fermi. Diffidiamoli pubblicamente! Giù le mani almeno dai nostri soldi! Quel salario ci appartiene insieme al nostro diritto al lavoro..a quel lavoro pubblico che abbiamo scelto….che garantisce diritti perchè risponde ai veri bisogni!

Chiediamo all’assemblea di pronunciarsi su questi punti per aprire una vertenza con l’Amministrazione comunale in difesa del potere di acquisto, dei salari e per una equa distribuzione delle risorse del fondo senza penalizzare la grande maggioranza delle dipendenti e dei dipendenti provinciali

COBAS PROVINCIA DI PISA

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