October 7, 2024
Riceviamo e pubblichiamo questo documento sulle lotte in corso nel settore della logistica
Ikea:la lotta non si ferma: il 2013 inizia con nuovi blocchi ai cancelli e scioperi
Giovedì 3 gennaio 2013, la lotta è tornata puntuale all’alba con l’ennesimo blocco dei cancelli di ingresso che ha impedito per ore l’accesso dei camion allo stabilimento. I danni sono stati notevoli e il colpo politico ancora di più: niente piegherà la dignità dei lavoratori.
Al loro fianco i compagni e le compagne di molte realtà di Milano (Si Cobas, Collettivo La Sciloria, Csa Vittoria), Piacenza e Bologna (Crash, Nap…), Torino (Comitato disoccupati) ,ma soprattutto la solidarietà dei lavoratori degli altri magazzini della logistica di Piacenza e della Lombardia ( Tnt, Gls Executive, DHL, Ortofin…)
Tanti lavoratori e compagni a presidiare gli accessi e a resistere e a nulla è servita la presenza delle forze dell’ordine.
Di fronte a questo l’ikea e le cooperative hanno dovuto per forza di cose intavolare un confronto informale davanti ad uno dei cancelli dell’azienda. In particolare l’amministratore delegato Ikea ha preso atto della determinazione di chi lotta e ha dichiarato che prenderà in considerazione le nostre ragioni, per appianare questo duro confronto con le cooperative e di voler intermediare tra le parti per far reintegrare i lavoratori. (a parte questi buon propositi, oggi apprendiamo che, sotto ricatto, le cooperative e l’Ikea stanno raccogliendo le firme di qualche lavoratore per sostenere che non vogliono far entrare all’interno dell’azienda i lavoratori che illegalmente tengono fuori)
Questa giornata di lotta è un altro passo importante in vista dell’incontro di lunedì in Comune nel quale saranno presenti alcuni rappresentati istituzionali, le cooperative, sindacati e soprattutto lavoratori in lotta che presidieranno la piazza antistante.
Ma la lotta dell’IKEA è parte integrante di una lotta complessiva che i lavoratori della logistica, organizzati nel Sindacati intercategoriale Cobas e sostenuto da forze sociali e politiche, stanno portando avanti da anni senza delegare a nessuno il loro protagonismo. Tutti con le stesse rivendicazioni: dignità, un più giusto salario e migliori condizioni di lavoro. Una lotta che si unisce necessariamente a chi come in altri settori combatte la crisi non accettando passivamente i diktat di governo, sindacati concertativi e padroni, mettendo in campo la propria forza di classe.
Una lotta che non vuole essere la solita vertenza sindacale, ma un altro passo in avanti per costruire una nuova società senza classi e senza più sfruttamento.
Coordinamento sostegno delle lotte nelle cooperative
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