Un torto subito da un lavoratore è un torto fatto a tutti (IWW)

Homeless nei cassonetti dell’igiene ambientale: l’appello dei Cobas alle aziende

Postato il 23 Novembre 2013 | in Scenari Politico-Sociali, Territori | da

Quando i cassonetti diventano l’ultimo riparo

Negli ultimi 10 anni sono almeno una ventina gli episodi di uomini e donne che hanno rischiato di morire dentro i cassonetti della nettezza urbana. Trattasi di senza dimora, di uomini e donne emarginate che nei mesi più freddi si rifugiano in mezzo alla immondizia per trovare calore e riparo da pioggia e freddo. Alcuni comuni, per esempio Firenze, hanno perfino attaccato degli adesivi (in più lingue) ai cassonetti per avvertire gli homeless a non ripararsi nei cassonetti.

A Viareggio i casi si susseguono con sempre maggiore frequenza, segno che in Versilia la situazione economica è sempre più grave come dimostrano gli sfratti per morosità incolpevole, l’aumento dei disoccupati, la crisi che colpisce anche l’occupazione stagionale legata al turismo e al carnevale.

La prontezza di riflessi degli autisti non è scontata soprattutto se pensiamo ai carichi di lavoro in aumento come anche lo stress da lavoro correlato che descrive una situazione di crescente disagio lavorativo.

Chiediamo alle aziende dell’igiene ambientale della costa ovest una campagna informativa per evitare che al dramma della miseria segua la morte di qualche homeless.

E ovviamente la riduzione dello stress da lavoro correlato resta tra le nostre priorità e dovrebbe essere anche un obiettivo da perseguire per le aziende per migliorare il servizio alla cittadinanza.

Per il Cobas

David Banti

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