October 3, 2024
E’ notizia delle ultime ore che dalla Confesercenti di Pisa sia emersa la proposta, che sta accogliendo anche aperture nell’amministrazione comunale, di chiudere parti del centro storico di Pisa con dei cancelli, per affrontare, nei loro intenti, il cosiddetto problema della movida e del degrado.
Negli ultimi vent’anni il duo Fontanelli-Filippeschi ha orientato la gestione dello spazio pubblico cittadino verso il modello di una città vetrina, non solo autorizzando l’apertura di un locale ogni dieci metri o stanziando fondi per il Giugno pisano a uso e consumo delle associazioni dei commercianti e lasciando vuote le piazze di eventi culturali, ma anche combattendo ferocemente ogni tentativo di apertura di liberi spazi di socialità, come testimoniato dal recentissimo sgombero del Distretto 42, ultimo capitolo della lotta di Filippeschi contro Rebeldia, fino a prendere decisioni esplicitamente razziste come la famigerata“ordinanza anti-borsoni”.
A questo si aggiunge la progressiva espulsione degli studenti universitari dal centro storico attraverso la decentralizzazione dei dipartimenti universitari, chiusi nelle loro sedi storiche e riaperti in periferia, in prossimità dei quartieri “dormitorio” della città. Gli studenti non sono considerati una parte integrante della vita comunitaria, ma sono percepiti come un corpo estraneo, da una parte trattati come un problema anche di ordine pubblico, dall’altro considerati utili solo per essere spremuti attraverso affitti sempre più cari (e spesso al nero) e come entrata sicura per tutti i locali serali del centro cittadino.
Ricordiamo che la Giunta Filippeschi ha disatteso gli impegni presi per la biblioteca delle Piagge, prima riducendo l’organico e conseguentemente anche l’apertura al pubblico, poi “dimenticandosi” di attrezzare l’area verde per trasformarla in un centro di raccolta delle attività sociali e culturali, analogo discorso va fatto per il vicino polo Sms sotto utilizzato.
L’idea di chiudere le vie del centro con cancelli “anti-degrado” è perfettamente in linea col quadro qui descritto: i giovani precari e gli studenti sono considerati esclusivamente come consumatori, quindi come tali, dovrebbero starsene immobili nelle zone ad alta densità di locali, per favorire il consumo. Di questo passo viene da pensare che una prossima geniale idea dell’amministrazione possa essere quella di chiudere con le gabbie anche Piazza dei Cavalieri, spesso al centro di strumentali polemiche per il presunto degrado di cui sarebbe vittima.
In una città completamente spogliata di spazi di socialità e con un’offerta culturale progressivamente impoverita, la ciliegina sulla torta è offerta dalla “giornata della solidarietà” che vede impegnato il comune e le scuole elementari in un’iniziativa dal sapore militarista (perché la Giunta non prende posizione sulle torture dei militari nelle missioni “umanitarie” documentate anche in TV??). Questo tipo di collaborazioni da parte della Giunta comunale di Pisa (chi la promuove ricopre incarichi politici nella coalizione che sostiene Filippeschi) non deve sorprendere, dato che la stessa, si è spesa a lungo nel sostegno alla costruzione dell’HUB militare sul territorio pisano e che ha pubblicamente preso le difese dei due marò italiani, colpevoli dell’omicidio di due pescatori indiani, difesa, tra l’altro, ribadita durante le celebrazioni del 25 Aprile dal Presidente Napolitano, in totale disprezzo dei valori della Resistenza.
E’ questa la città che volevamo, una città dove si chiude la esperienza del Distretto 42 in nome di una legalità che lascia i luoghi comuni nel degrado e nell’abbandono permettendo a immobiliaristi di lasciare vuote migliaia di case (interi palazzi nel quartiere della stazione)?
Federico Giusti – Cobas Pisa
Nicola Sighinolfi – Pcl Pisa
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