Un torto subito da un lavoratore è un torto fatto a tutti (IWW)

Consulta: una nuova sentenza contro i lavoratori

Postato il 16 Agosto 2013 | in Italia, Scenari Politico-Sociali | da

La Corte di Cassazione, con sentenza n. 18416 del 1 agosto 2013

(rinviamo a www.studiocataldi.it), è intervenuta sui licenziamenti derivanti dalla scelta di una azienda di esternalizzare il magazzino . La sentenza prevede l’obbligo del datore di lavoro di dimostrare la impossibilità di collocare altrove i lavoratori della struttura esternalizzata ma afferma, allo stesso tempo, il principio della collaborazione tra azienda e dipendente a reperire ambiti di ricollocazione.

La sentenza è contraddittoria e pericolosa per due motivi:

  1. il datore di lavoro può licenziare per giustificato motivo e il Tribunale a posteriori può intervenire solo per appurare la esistenza di questo motivo oggettivo. Una decisione grave in tempi nei quali le esternalizzazioni di servizi e le cessioni di rami aziendali servono non solo per abbattere i costi del lavoro ma anche per portare all’estero capitali che poterebbero\dovrebbero essre investiti nel nostro paese. Il Giudice ha comunque il compito di valutare la eventuale pretestuosità del riassetto organizzativo operato con la cessione del ramo di azienda, ma allo stesso tempo giudica oggettiva la scelta della azienda che con la esternalizzazione ha operato un cambio di appalto, una riduzione di spesa e un forte abbattimento del costo del lavoro. Gli interessi capitalistici e imprenditoriali prevalgono su quelli dei lavoratori, una volta dimostrata la convenienza della operazione, il licenziamento viene giudicato legittimo e per dimostrare la causa oggettiva della esternalizzazione basta ridurre le spese e il costo della manodopera
  2. La sentenza stabilisce la flessibilità del personale come motivo oggettivo per giustificare la esternalizzazione del ramo di azienda, in questo modo dietro alla flessibilità si possono celare cambi di contratti e di orari. La interiorizzazione della categoria della flessibilità ha permesso che il diritto del lavoro si trasformasse nel diritto dei padroni a licenziare
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