Un torto subito da un lavoratore è un torto fatto a tutti (IWW)

CASCIANA TERME. Chiusura di uffici dopo la fusione dei Comuni: caso o premeditazione?

Postato il 24 Febbraio 2014 | in Lavoro Pubblico, Scenari Politico-Sociali, Sindacato, Territori | da

L’operazione che ha portato alla chiusura del Palazzo Comunale sede dell’ex Comune di Casciana Terme ha molte analogie al modo con cui hanno fuso i Comuni.

Una cosa è certa: da tempo era nota l’inagibilità dell’ edificio che ospitava gli sportelli di alcuni servizi del nuovo comune a disposizione dei cittadini di Casciana Terme ( servizi demografici, sociale, scuola, polizia).

E’ evidente che quanto si è verificato:

  • provoca sfiducia nel personale che deve garantire servizi essenziali per una comunità ( nel caso quella di Casciana Terme);
  • determina in chi opera un clima di incertezza, in linea con quei comportamenti che alla fine favoriscono, screditando il servizio pubblico, le condizioni per le privatizzazioni;
  • lascia sbigottiti e disorientati i cittadini, che si vedono sempre meno garantiti i diritti sociali e individuali da un’ organizzazione del pubblico servizio con sedi lontane e difficilmente accessibili sopratutto dalla popolazione anziana.

Gli ex sindaci dei comuni di Lari e Casciana Terme ( Terreni e Vannozzi ) hanno assunto sostanzialmente due posizioni/atteggiamenti diversi ma cointeressati. Chi si è di fatto sorpreso, quasi non sapesse, e chi ha preso le distanze dalle responsabilità.

In realtà tutti e due molto attenti a “ starne fuori” dal problema a dimostrazione che entrambi hanno intenzione, o alla luce o nell’ ombra, di essere attori o manovratori partecipi della prossima campagna elettorale amministrativa.

Ci sarebbe piaciuto, come a tutti i cittadini del Comune di Casciana Terme Lari, vedere cosa avevano scritto in merito alle condizioni del ex municipio di Casciana Terme i due Sindaci nell’ intesa che hanno firmato insieme come passaggio di consegne al Commissario? Purtroppo l’Intesa viene ancora tenuta segreta ma di sicuro avevano ignorato il problema.

Ecco perché a tutela degli interessi collettivi di cittadini, lavoratrici e lavoratori poniamo pubblicamente queste domande:

Perché solo in data 12 Febbraio 2014 è stato preso atto che l’ immobile non era idoneo staticamente e simicamente per cui inagibile?

E se come pare, gli esiti di certe verifiche ed indagini sull’ edificio erano già noti attraverso il deposito degli atti ad inizio dicembre 2013, perché non sono state prese immediatamente le dovute misure sia come datore di lavoro, a tutela della sicurezza sui luoghi di lavoro dei dipendenti, che come Sindaci a tutela della pubblica incolumità?

Perchè si è aspettato il Commissario e\o il cambio di Responsabile del servizio per decidere questo (tergiversare lasciando la “patata bollente” in mano a chi si è insediato nel nuovo comune)?

Aspettiamo giustificazioni dagli ex Amministratori Sindaci e dovranno metterci la faccia e dare risposte se hanno il coraggio di assumersi le responsabilità di quanto accaduto! Lo devono al personale e ai cittadini.

Cobas Pubblico Impiego

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