December 5, 2024
In questi giorni Romano Prodi , notizia poi ripresa da Il Fatto Quotidiano, ha raccontato che il taglio del cuneo fiscale era sul punto di essere licenziato dal suo Governo ma trovò la opposizione di numerose forze e lobby che ne impedirono la realizzazione, quelle stesse forze che oggi plaudono al Governo Renzi.
Andiamo a vedere il provvedimento dell’ homo novo di Pontassieve e si suoi effetti
I 10 miliardi di detrazioni irpef?
L’Irpef (imposta sul reddito delle persone fisiche) è nata con la riforma tributaria del 1973
L’Irpef è un’imposta progressiva: la percentuale del prelievo aumenta in base al reddito e non stiamo in questa sede a spiegare l’esatto funzionamento
L’obiettivo di Renzi (e in questo si discosta dai precedenti Governi) è quello di restituire un po’ di soldi alla spesa corrente, del resto le politiche economiche imposte dalla Troika hanno creato stagnazione e i consumi sono praticamente fermi
Dalla Cgia di mestre leggiamo
Dei 10 miliardi di tagli all’Irpef che a partire dal prossimo mese di maggio “appesantiranno” le buste paga dei lavoratori dipendenti italiani con un reddito inferiore ai 25.000 euro, quasi 9 miliardi, stima la CGIA, verranno spesi per fare nuovi acquisti.
Ma perchè la soglia di 25 mila euro e non di 30 mila?
Se avessero applicato la seconda soglia sarebbero rientrati molti salari pubblici, si parla di un numero decisamente più alto e soprattutto sarebbero rientrati i \le dipendenti della Pubblica amministrazione contro cui il Governo Renzi sta muovendo guerra e non solo con il reitero dei blocchi salariali ma con la spending di Cottarelli e con il decreto salva Roma.
Prima della uscita di Renzi era già pronto un documento della Banca d’Italia che spiegava comel’ 88,6 per cento dei 10 miliardi saranno spesi per fare nuovi acquisti. E gli altri? non per risparmiare ,come la Banca dice, ma per sanare debiti , o pate degli stessi, contratti negli ultimi anni\mesi
Quali saranno i settori che beneficeranno di questa ripresa dei consumi?
La Cgia ci spiega che questi soldi in più nelle buste paga finiranno per acquistare cibo, cura della persona (da mesi i dentisti denunciano un crollo degli affari) , generi di prima necessità, abbigliamento e cose per la casa
I consumi delle famiglie sono da sempre la principale componente del nostro Pil. Nel 2013 i consumi hanno rappresentato il 60 per cento della ricchezza prodotta in Italia (935 miliardi di euro correnti a fronte di un Pil di 1.560 miliardi di euro correnti), quei consumi che solo negli ultimi mesi sono crollati di oltre il 7%
Ma da questi benefici sono esclusi i pensionati e i lavoratori autonomi, parte di quali ormai sono in condizione di disagio allarmante come dimostra la chiusura delle partite iva
Gli effetti di questi soldi in più nella busta paga di Maggoi sono comunque barattati con i mancati aumenti dei salari (praticamente fermi a dimostrare che la dinamica di compressione del potere di acquisto è sempre più l’elemento portante dei governi europei), i servizi alla persona in costante smantellamento e aumento dei costi a carico dei cittadini.
Il potere di acquisto dei salari e delle pensioni non è in aumento, questa manovra andrà a prendere i soldi dalla riduzione del welfare, per questo la spending review di Cottarelli è più che mai necessaria per far quadrare i conti
Lascia un commento