October 7, 2024
CHI VIVE LA PIAZZA VUOLE AGGREGAZIONE E SOCIALITA’: QUALI RISPOSTE SU QUESTI PUNTI POLITICI?
Le ultime settimane hanno costruito un discorso pubblico sulla “movida” e su Piazza dei Cavalieri molto pericoloso: la vicenda è stata ricondotta interamente a problema di ordine pubblico, instaurando un clima esasperato fatto di verbali a denunce contro persone che non recano alcun danno a persone o cose.
Oggi mettiamo radicalmente in discussione questa logica. La piazza è uno dei pochi, forse l’unico spazio di aggregazione che si offre a studenti e a giovani residenti eppure adesso si tenta di escluderli con la maldestra e costante presenza di forze dell’ordine in borghese. Chiediamo che il dispositivo di sicurezza messo in campo nelle ultime settimane venga immediatamente sospeso e che il dibattito produca un salto qualitativo in grado di cogliere le esigenze sollevate da chi vive la piazza e le questioni politiche che stanno alla base della situazione attuale.
L’evento di stasera è da un lato un palliativo che prova a coprire un clamoroso vuoto politico; dall’altro si configura come un’iniziativa una tantum calata dall’altro con sponsor istituzionali di alto rango, ma che non offre un reale spazio di espressione e di socialità. Chi anima la piazza dopo una giornata di lavoro o di studio riesce a esprimere i propri bisogni lontano dai circuiti commerciali e attraverso forme di auto-gestione avanzate: sono gli studenti fuori-sede e i migranti pakistani che hanno pensato ai cartoni per raccogliere l’immondizia. Nonostante ciò sono proprio queste due componenti oggetto del processo di esclusione dalla piazza che si sta mettendo in atto.
Abbiamo bisogno di spazi plurali di discussione, che favoriscano il confronto e la ricerca di soluzioni politiche condivise. Su Piazza dei Cavalieri è opportuno chesi esprimano assemblee cittadine che diano voce a residenti e a chi vive la piazza. Ricordiamo che in passato proprio un coordinamento di realtà a difesa della socialità in Piazza dei Cavalieri ha promosso un dibattito cittadino sulla questione, senza ottenere ascolto dall’amministrazione su proposte di civiltà ancora attuali come l’instaurazione di cestini e bagni chimici in piazza. Pretendiamo che la vicenda venga ricondotta sul giusto piano della discussione, mettendo da parte l’ordine pubblico e con il riconoscimento delle istituzioni politiche di un percorso di confronto che non escluda nessuno.
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