Un torto subito da un lavoratore è un torto fatto a tutti (IWW)

Se toccano uno toccano tutti, solidarietà agli/alle imputat* nel processo contro il movimento fiorentino

Postato il 7 Aprile 2016 | in Eventi, Scenari Politico-Sociali, Territori | da

firenzeIn quanto lavoratori/trici saremo in piazza sabato 9 aprile, insieme a tante altre organizzazioni politiche e sociali del territorio fiorentino, per esprimere tutta la nostra vicinanza e solidarietà ad 86 imputati nel processo contro i movimenti fiorentini.

86 persone sono state, infatti, ingiustamente incriminate, ben cinque anni fa, per aver sostenuto attivamente le lotte politiche e sociali che hanno animato la città di Firenze negli anni precedenti, e per cui oggi il PM chiede più di 70 anni di galera.

“Qualcosa avranno fatto”, vi chiederete…

Ricordate il movimento studentesco del 2010, quello che mise in crisi il Governo Berlusconi, puntando il dito contro l’attacco al diritto allo studio, la privatizzazione del sapere, la sua riduzione a merce? Quel movimento aveva maledettamente ragione, visto che negli ultimi 10 anni nelle Università si sono iscritti il 20% in meno di studenti. Aveva ragione vista la proliferazione degli stage di lavoro gratuito dentro e fuori la scuola, fino all’obbligo sancito qualche mese fa dal Governo Renzi.

Ricordate i cortei che anche a Firenze hanno denunciato i neofascisti xenofobi di Casapound e le connivenze con le istituzioni che li hanno protetti e coperti, e del PD locale, che li ha bonariamente tollerati? Ebbene, anche lì avevamo ragione, visto che nel dicembre 2011 fu proprio un appartenente di Casapound, Gianluca Casseri, a uccidere a colpi di pistola due lavoratori senegalesi, Samb Modou e Diop Mor.

Ancora le denunce contro la barbarie della detenzione amministrativa per migranti, i Centri di Identificazione ed Espulsione, veri e propri lager contrari a qualsiasi diritto umano, strumento di ricatto e di precarietà per un’intera generazione di lavoratori/trici stranier*? Le ricordate?

Ecco cosa hanno fatto quelle 86 persone: si sono unite insieme ad altre migliaia, ad altre centinaia di migliaia in tutta Italia, per lottare contro un sistema cruento e iniquo, basato sullo sfruttamento dell’uomo sull’uomo, sulla privatizzazione di tutto ciò che è comune, sul razzismo. L’impianto accusatorio attacca strumentalmente una fantomatica “associazione a delinquere”, perseguendo il metodo di  “colpirne uno per educarne cento” – si rivolge contro tutti coloro che oggi decidono di alzare la testa, che lottano per un mondo in cui valga la pena vivere.

In quanto lavoratori/trici e delegat* sindacal* conosciamo bene questa logica perché è esattamente la stessa che viviamo nei posti di lavoro. Per chi ha occhi per vedere, nei posti di lavoro una delle occupazioni incessanti dei padroni – che siano AD di multinazionali o rampanti presidenti di cooperative – è quello di dividerci, isolandoci, demansionando, delegittimando e licenziando i/le più attiv*.  Ed è quello che su grande scala sta tentando la più grande consorteria di padroni oggi esistente, ossia il Governo Renzi, che ha fornito alle imprese di tutta Italia, grazie al pacchetto del Jobs Act, uno strumento per aumentare la ricattabilità e la precarietà di noi lavoratori/trici. Uno strumento che non esitiamo a definire “di terrore” e “di repressione”: “terrore”, perché nessuno avrà più il coraggio di non essere d’accordo, di opporsi al capetto di turno e di organizzarsi per migliorare le condizioni di lavoro; “repressione”, perché chiunque alzerà la testa d’ora in avanti potrà essere licenziato, spostato e  in generale “punito” per aver  messo in discussione l’autorità dell’azienda.

In questi ultimi anni, su tutto il territorio nazionale e in tutti i settori, sono state migliaia le espulsioni dal mondo del lavoro, dovute a vari meccanismi di speculazione selvaggia come privatizzazioni, finte ristrutturazioni ed esternalizzazioni. Ne sono esempi nel territorio toscano, la drammatica situazione di smantellamento industriale di Livorno e Piombino e dal punto di vista della repressione le multe fatte ai lavoratori di Ataf per gli scioperi contro la privatizzazione o le precettazioni a raffica per i ferrovieri fiorentini.

In Toscana questi episodi sono ormai all’ordine del giorno. Abbiamo imparato a conoscere, grazie alla determinazione dei/delle lavoratori/trici coinvolt*, i tentativi di licenziamenti alla DNA (Piaggio) di Pontedera e il licenziamento politico di  Sandro Giacomelli; la vicenda di Cristian e Oliva, lavoratori/trici “in appalto” presso la residenza sanitaria assistita San Silvestro, a Firenze; la storia di Riccardo Antonini, ferroviere e attivista per la sicurezza sul lavoro, colpito dal mamagment aziendale per aver sostenuto la causa dei familiari delle vittime della strage di Viareggio; la storia di  David Puri, licenziato perché “rompiscatole” alla Borri di Bibbiena (AR); così come il recente licenziamento in Esselunga a Massa di Jonatan Milani, RLS impegnato in battaglie a difesa dei colleghi di lavoro.

E sono decine, se non centinaia, i casi che non assurgono agli onori delle cronache, perché l’isolamento porta inevitabilmente al silenzio e alla rassegnazione; molti ve ne sono nel sottobosco degli appalti, nel pubblico come nella logistica, un mondo in cui ci vorrebbero privare di tutti i diritti e tutele, imponendoci stipendi da fame, con il ricatto continuo ad ogni rinnovo di gara.

Il nostro compito non può essere che quello di dotarci di STRUMENTI CONCRETI – dalle camere del lavoro, agli sportelli legali, alle casse di solidarietà – perché NESSUN* sia lasciat* sol* di fronte alla repressione aziendale, dentro e fuori i nostri sindacati, i nostri coordinamenti, i nostri posti di lavoro.  E soprattutto, proprio perché lavoratori/trici attiv*, proprio perché vediamo meglio, dal nostro punto di osservazione “privilegiato”, quello che si muove nella società, non possiamo porci il lusso di tacere quando ad essere colpiti sono studenti, studentesse e militanti attiv* nei movimenti sociali, che hanno preso il coraggio nelle loro mani e ci hanno messo la faccia, per una scuola realmente pubblica, per un mondo libero da razzismi e fascismi di ogni sorta.

La solidarietà è una delle principali armi a nostra disposizione, contro sfruttamento, isolamento e frammentazione, per questo aderiamo e partecipiamo al corteo del 9 Aprile 2016 in solidarietà con gli 86 imputati, tutti in piazza Santa Maria Novella alle ore 15.30

CONTRO LICENZIAMENTI POLITICI E REPRESSIONE, NESSUNO DEVE RESTARE SOLO!!!

SE TOCCANO UNO TOCCANO TUTTI!!

Cub, Cobas lavoro privato Firenze, Cobas pubblico impiego Firenze, Cobas scuola Firenze, Cobas sanità Firenze, Confederazione USB, Clash City Workers

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