Un torto subito da un lavoratore è un torto fatto a tutti (IWW)

Report giorno 1 – Delegazione Kurdistan / Urfa – Amed

Postato il 19 Marzo 2013 | in Mondo, Scenari Politico-Sociali | da

Urfa – 18/3/13

La nostra delegazione di 12 italiani, singoli e appartenenti a diversi associazioni, è giunta il 17 sera ad Amed (Dyarbakyr). Appena arrivati abbiamo ricevuto la notizia della brutale esplusione di Antonio Olivieri, presidente della Associazione “Verso il Kurdistan”. Ci ha rassicurato il sentire telefonicamente lui, l’ambasciata italiana e la Farnesina. Colpendo lui si è voluto colpire tutta la rete di solidarietà che da anni lega tutti noi al popolo kurdo. Il giorno seguente (oggi) siamo partiti per Ceylanpinar, cittadina a ridosso del confine siriano. Il sindaco Ismail Arslan ci ha illustrato i tanti problemi di una città che subisce direttamente gli effetti del vicino conflitto. La popolazione originaria è composta da 50.000 persone dislocate tra il centro urbano e 22 villaggi circostanti, ma attualmente sono stati accolti 20.000 profughi in un campo privo di ogni assistenza internazionale, impediti ad uscire e in pratica abbandonati a loro stessi. Altri 8.000 sono stati accolti dalle famiglie kurde di Ceylanpinar nelle loro case. In tutta la zona di confine sono presenti circa 300.000 profughi di cui solo 160.000 sono ufficialmente riconosciuti dal governo turco. Dalla parte siriana sono presenti circa 5.000.000 di kurdi, 300.000 dei quali sono privi di passaporto. All’inizio delle ostilità i kurdi erano divisi e diversi miliziani anti-assad entravano in Siria favoriti dal governo turco fino a quando l’organizzazione delle forze popolari kurde sotto la sigla PYD è riuscita a respingerli costringendo il governo turco ad accettare un protocollo di intesa di 11 punti. Molto sospetta la data della realizzazione del campo che risulta essere allestito poco tempo prima dell'”insurrezione siriana”.

Il sindaco ci ha illustrato un aspetto particolarmente allarmante dell’economia locale che si basa sull’agricoltura: tutti i terreni – coltivati con tecnologie avanzate – appartengono al governo turco, che dando lavoro a una moltitudine di contadini di fatto li rende ricattabili. La città è rifiorita da quando nel 2004 il BDP (unico partito filo kurdo legalmente riconosciuto)ha vinto le elezioni amministrative e si è dedicato alla sistemazione delle infrastrutture fondamentali della città: strade, fognature, illuminazione. Da quella data tutte le risorse economiche sono state investite nella città mentre nelle amministrazioni precedenti tutto veniva rubato. abbiamo trovato infatti una Ceylanpinar in ordine nonostante gli 8 giorni di bombardamenti che ha subito all’inizio del conflitto.

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