December 12, 2024
Quanto accade a Pisa, a pochi metri dalla nostra vita quotidiana e sembra non riguardarci direttamente , è qualcosa che non vorremmo accadesse a noi stessi o ai nostri familiari. Parliamo dei profughi libici arrivati due anni fa e confinati in via Pietrasantina in un campo della Croce Rossa ora in via di dismissione.
L’Italia e i paesi europei sono a vario titolo responsabili della guerra in Libia, una sua ex colonia con cui ha intrattenuto sempre affari. Offrire ospitalità ai profughi della Libia, oltre che un’opera di generosità e di solidarietà, – espressione di una sensibilità civica – era un atto dovuto.
L’inadeguatezza delle strutture d’accoglienza, le pessime condizioni igieniche e la mancata attuazione dei progetti nazionali di riguardo (ricordiamo qui come la formazione professionale prevista dalle linee guida del programma nazionale di accoglienza, non sia stata garantita), si aggiungono allo sgombero del centro privato anche di quei pochi mobili e materassi in esso contenuti.
Ai profughi libici di Via Pietrasantina viene chiesto di abbandonare il centro senza dare loro un’alternativa, una prospettiva, la dismissione del campo arriva senza alcuna tutela sociale, senza inserimenti lavorativi.
I profughi libici sono costretti a scegliere tra il ritorno nella loro patria dilaniata dalla guerra civile con università e scuole chiuse da mesi, con ospedali e strutture sociali distrutte, e l’alloggiare in strutture alberghiere, che dovranno pagarsi dalle loro tasche (vuote) . In alternativa c’è sempre la manovalanza criminale e la delinquenza verso la quale vengono quasi costretti, in assenza di inserimento lavorativo, in assenza di una prospettiva dignitosa.
Con quale coraggio le istituzioni locali e nazionali potranno un domani parlare di accoglienza e di diritti umani?
Confederazione Cobas
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