Un torto subito da un lavoratore è un torto fatto a tutti (IWW)

La lapide non rimuove l’oblio della storia

Postato il 10 Febbraio 2014 | in Scenari Politico-Sociali, Territori | da

Il Sindaco Filippeschi potrà dormire sonni tranquilli, è stata rimessa la lapide intitolata ai martiri delle foibe, ribattezzata giorni fa ai partigiani che liberarono il nostro paese dalla barabarie nazifascista.

Filippeschi dimentica una verità storica, la legge istitutiva del Giorno del ricordo (n. 92/2004) contempla che in questa occasione vadano approfondite, oltre alla questione dell’esodo e delle foibe, “le più complesse vicende del confine orientale”; e la lettura completa della norma ha creato, e crea tuttora, svariate polemiche sul come raccontare la storia di queste vicende, dato che le associazioni degli esuli hanno ritenuto di dover avere il monopolio delle commemorazioni e pertanto di imporre ad enti ed istituzioni varie di non far parlare relatori non omologati alla loro interpretazione della storia.

In questo modo si dimentica la violenta politica di snazionalizzazione attuate dal fascismo nella Venezia Giulia tesa a cancellare ogni cultura e presenza solvena e croata . Se non si riafferma la verità storica, il fascismo perseguita hli jugoslavi che dopo guerra attuano vendette nei confronti degli italiani, si offre solo una immagine ipocrita e falsa della realtà.

Nel giorno della memoria si dimentica che non furono soltanto i nazisti a istituire campi di concentramento, ma anche i fascisti italiani: si stima che solo nel campo di Arbe in Jugoslavia morirono più di mille persone di cui la maggior parte donne e bambini.

Confederazione Cobas

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