December 2, 2024
Bella trasmissione quella di Report sulla Misericordia, trasmissione costruita sulla documentazione prodotta dai lavoratori ai quali tuttavia il giornalista dedica solo una piccola menzione.
Anche la presenza di un consigliere comunale nella trasmissione (non poteva essere coinvolto, invece, qualche lavoratore che conosce direttamente il problema vivendolo sulla sua pelle?) è sembrata studiata a tavolino in uno schema precostituito che riduce la questione Misericordia a un malaffare, all’inchiesta aperta dalla Procura , all’intreccio di interessi che lega alcuni vertici della Confraternita a soggetti privati dimenticando per lo più mesi di mobilitazioni intraprese dai lavoratori.
Ripetutamente denunciato è l’inutilizzo della struttura che ospita oggi la Misericordia, tra i motivi della crisi per la volontà di non costruire un polo diagnostico e ambulatoriale (forse per favorire altri soggetti pubblici e privati che operano a poca distanza…?).
Ma quanto riportato da Report è per noi lavoratori e per i cittadini pisani una scoperta dell’acqua calda visto che per mesi il presidio alla rotonda del Cep aveva denunciato queste situazioni senza trovare attenzione mediatica.
Un altro aspetto dimenticato dalla trasmissione Report , forse perchè troppo scomodo, meriterebbe la massima attenzione ossia la ragione per la quale i soggetti pubblici come Azienda ospedaliera, società della salute e Comune non hanno inserito clausole sociali a salvaguardia dei posti di lavoro nelle convenzioni sui trasporti sociali e sanitari.
Perchè non si guarda al terzo settore e alla progressiva erosione dei posti di lavoro nel silenzio generale e con la complicità di buona parte del mondo sindacale?
Altri grandi assenti nella trasmissione sono l’arcivescovado che nella scelta degli attuali vertici di Misericordia ha giocato un ruolo certamente importante e il Sindaco che ha disatteso gli impegni assunti in Consiglio Comunale sulla difesa dei posti di lavoro
Forse Filippeschi e Benotto sono intoccabili anche per Report?
Le lavoratrici e i lavoratori licenziati dalla Misericordia
Cobas Pisa
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