Un torto subito da un lavoratore è un torto fatto a tutti (IWW)

Il pane, il rispetto e la dignità, l’unità

Postato il 6 Marzo 2013 | in Lavoro Privato, Sindacato | da

IL PANE, IL RISPETTO E LA DIGNITA’, L’UNITÀ

Anche se pensavamo che Pontedera fosse come un corso universitario a numero chiuso perché molti temevano di poter essere esclusi, ci siamo poi trovati tutti lì, nello stesso capannone del Polo Logistico.

Le paure per l’eventuale perdita del posto di lavoro hanno pesato sulla vita dei 102 dell’organico, quelli con contratto a tempo indeterminato. Adesso siamo a raccogliere le informazioni della Direzione che ci dice: “non abbiate paura, il lavoro non manca”.

Noi dei Cobas ne prendiamo atto, ma ci guardiamo attorno e vediamo fatti che appaiono inequivocabili con la loro dose di sacrifici: ore di straordinario, sabati e domeniche al lavoro, il turno di notte. E, pensando che siamo ancora tutti part-time, diciamo: NON SARÀ IL CASO DI RIVEDERE LA QUESTIONE E, VISTO CHE “IL LAVORO NON MANCA”, DI TORNARE ALLE 40 ORE CONTRATTUALI?

NOI PENSIAMO DI SÌ E SUBITO, TANTO PER COMINCIARE!

Mentre è giusto chiedere a tutti i sindacati di prendere davvero la cosa in considerazione, è necessario capire tutti e tutte, operai e operaie, che non siamo più a Pisa e che qui a Pontedera condividiamo lo spazio del capannone con altri e altre, operai e operaie, quelli e quelle della Ceva.

Questa miscela poteva creare diffidenze, visto che era evidente che i trattamenti e gli assetti contrattuali Ceva erano diversi dai nostri. Da sempre la gestione dell’attività ha determinato una diversità, basata sui contratti di appalto e subappalto: una diversità di organizzazione e di condizioni di lavoro, una diversità di diritti, una diversità retributiva.

Tanto per fare chiarezza: se gli operai e le operaie della Ceva hanno qualche diritto in più, certamente non gli è piovuto dal cielo. Questo potrebbe essere lo spunto che ci porta a ragionare, chiedere e lottare, se le nostre richieste cadessero nel vuoto.

Ora che siamo qui, è indispensabile collaborare tra rappresentanti sindacali Ceva e quelli World Service, per costruire insieme UNA VERA COMUNITÀ OPERAIA, COSTITUITA NON DA PERSONE CHE CERCANO RAPPORTI INDIVIDUALI COI DIRIGENTI, MA DA LAVORATORI E LAVORATRICI CONSAPEVOLI CHE LE LORO SPERANZE SI POSSONO FONDARE SOLO SULLA LORO UNITÀ.

Perché siamo tutti e tutte compagni e compagne di una stessa avventura, quella del lavoro al tempo della crisi, molto spesso padri e madri, tutti e tutte, comunque, alle prese con impegni di famiglia che sappiamo bene quanto siano difficili.

Abbiamo davanti a noi un compito importante, quello di mettere in pratica un progetto che serva a dare un vero ruolo di tutela dei nostri bisogni alle RSU (quella già esistente in Ceva e quella che noi eleggeremo a breve in World Service), perché nella gestione di questo Polo Logistico il padrone non faccia i conti senza di noi.

RSA Cobas World Service

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