Un torto subito da un lavoratore è un torto fatto a tutti (IWW)

I Cobas scrivono a Regione e Prefettura: occorre attenzione a quanto accade nei comuni di Lari\Casciana e Crespina/Lorenzana

Postato il 2 Dicembre 2013 | in Lavoro Pubblico, Scenari Politico-Sociali, Sindacato, Territori | da

Cosa si nascondesse dietro i processi di fusione dei comuni lo avevamo denunciato prima dei referendum prendendoci le accuse di Sindaci, che a sostegno delle loro tesi annunciavano l’arrivo di fondi regionali e investimenti.

Sono passate poche settimane e la realtà si delinea in tutta la sua crudezza a conferma di una protervia di una classe politica di amministratori locali interessati ad affermare la loro “presuntuosa” concezione del ruolo e del potere che spesso, oltre che smisurata ambizione, si presenta come tacita obbedienza a certi potentati politici ed economici locali.

Nel silenzio dei partiti e delle coalizioni politiche delle larghe intese e dei sindacati confederali provinciali, si consuma:

  • la “svendita” dei lavoratori/lavoratrici dei servizi di manutenzione del Comune di Lari ad un soggetto privato, senza che alcun obbligo perentorio di legge ci sia, e senza aver preventivamente informato il Comune di Casciana Terme con cui a breve si realizzerà la fusione;
  • la creazione nei Comuni di Crespina Lorenzana di una macrostruttura del nuovo comune degna dei peggiori “ inciuci” che la politica delle segrete stanze possa concepire, per cui lontano dai bisogni dei cittadini e dal rispetto dei diritti, della dignità e della professionalità del personale che opera nei servizi pubblici.

Tutto cio’ viene denunciato con chiarezza nel documento finale dell’ assemblea dei dipendenti del Comune di Crespina.

Ormai da tempo la politica si è prestata agli interessi dei poteri forti accettandone i tagli alla finanza locale in cambio del “mantenimento di poltrone”, scaricando a sua volta le disfunzioni nei servizi sul personale che vi opera.

Il buon funzionamento dei servizi sta a cuore soprattutto ai lavoratori e alle lavoratrici costretti ogni giorno a prendere le distanze da Amministratori e Segretari/Direttori generali interessati non più al bene della comunità, ma al raggiungimento del programma di mandato dei Sindaci e indirizzano ad esso ogni risorsa umana ed economica.

Se non ci fossero stati i lavoratori dei Comuni di Lari e di Casciana Terme ad autoconvocare un assemblea aperta cosa sarebbe saputo dell’ affare “Progetto Prometeo srl”?

Se non ci fosse stata l’ assemblea dei dipendenti del Comune di Crespina, che rendeva pubblica un operazione probabilmente “frutto di accordo politico segreto fra i Sindaci”, e che attraverso il frazionamento delle strutture e la distruzione della attuale organizzazione tendeva a rendere “ debole” l’ autonomia decisionale dei responsabili e al contempo a ridurre a semplici “numeri privandoli di dignità” molto del personale che opera nei servizi, cosa sarebbe emerso delle “grandi manovre” in atto che stanno dietro le fusioni?

Probabilmente poco o nulla! Per cui i cittadini/cittadine dovrebbero valutare positivamente il coraggio dimostrato da questi dipendenti pubblici, da quasi 5 anni senza contratto nazionale, ma capaci di squarciare il velo “omertoso” che copre questi processi.

E i Sindaci non scarichino le responsabilità delle scelte o delle proposte effettuate sugli apparati di vertice rappresentati da Segretari Comunali o da Direttori Generali, da loro stessi nominati, perché se fosse così, per essere credibili, dovrebbero almeno immediatamente “cacciarli” insieme ai loro staff visto soprattutto quanto costano alla collettività.

E anche i soliti sindacalisti confederali di CGIL CISL UIL, burocrati e acquiscenti, riflettano bene sul messaggio che arriva da lavoratori e lavoratrici coinvolti ai processi di “fusione”. La smettano con i loro giochetti, sul far passare il tempo per evitare che si creino lotte e conflitti e per non proclamare scioperi o stati di agitazione. Cessino i loro tatticismi per non denunciare le violazioni dei padroni politici pubblici. Sono forse conniventi con essi?

La finiscano di presentarsi ai tavoli di contrattazione per dare un assenzo preconfenzionato, intanto su ciò che non conoscono fino in fondo, ma soprattutto senza essersi confrontati con lavoratrici/lavoratori che in questo momento particolare vedono messi in dubbio i loro diritti, le loro certezze, il loro futuro. La finiscano di andare in Prefettura a congelare lo stato di agitazione votato dai lavoratori senza portare alcun risultato in cambio.

Aver all’ unanimità preteso, da parte del personale del Comune di Crespina, che qualsiasi intesa, accordo o contratto da ora in poi deve essere sottoposto a referendum prima della firma da parte dei rappresentanti sindacali, è la dimostrazione più alta di DEMOCRAZIA SUI LUOGHI DI LAVORO, è una riappropriazione di un potere diretto che elimina ogni “ autorefenzialità” di rappresentanza di certi apparati sindacali confederali di decidere del loro destino.

I COBAS porteranno all’ esterno fuori da questo territorio queste esperienze e queste lotte, per trasformarle in un monito, e perché non vengano sabotate al fine di lanciare un messaggio forte anche ai poteri istituzionali centrali che governeranno in un prossimo futuro i comuni in fase di fusione!

I poteri istituzionali non si limitino al solo confronto istituzionale con i Sindaci dimenticando di interloquire con TUTTI i soggetti politici e sindacali . Solo in questo modo conosceranno aspetti, atti e documenti che hanno avuto correlazione con le fusioni e che emergeranno nei prossimi mesi. E allora, questi atti\documenti non si potranno più ignorare.

COBAS PUBBLICO IMPIEGO

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