Un torto subito da un lavoratore è un torto fatto a tutti (IWW)

Da Genova

Postato il 23 Novembre 2013 | in Italia, Lavoro Pubblico, Scenari Politico-Sociali, Sindacato | da

Tranvieri, ora è effetto domino e Roma si unisce alla lotta

Segnali di solidarietà dall’Atac, l’ azienda dei trasporti romana: atteso l’arrivo di lavoratori dalla capitale per unirsi alla protesta. La cronaca della protesta con i cortei che hanno coinvolto anche Aster e Amiu

di STEFANO ORIGONE/Repubblica                                                                                        

Un momento dei cortei di giovedì a Genova                                                                  

UN EFFETTO domino. La protesta di Amt dilaga e raggiunge Roma, dove si sentono i primi tamburi di guerra e le minacce del blocco dei bus, dopo che la scure del governo ha tagliato i fondi per il trasporto pubblico nazionale. La lotta si fa sempre più dura. Genova oggi risponde con il quarto giorno di sciopero selvaggio di fila contro il rischio di privatizzazione dell’Azienda, al termine di una giornata ad alta tensione per via della trattativa, poi interrotta, con il Comune, caratterizzata dal malcontento, ma anche dalla partecipazione, della gente (11.000 adesioni alla pagina dedicata su Facebook) per i bus ancora fermi nelle rimesse e il traffico paralizzato dai cortei. I lavoratori hanno atteso ore davanti a Tursi l’esito dell’incontro con il sindaco Marco Doria, ma le parole dei sindacalisti sono state una doccia gelata: “L’amministrazione ha proposto di rinnovare i contratti di solidarietà e i tagli agli stipendi anche per il 2014. È inaccettabile, la lotta deve continuare”. Stamattina si ricomincia a marciare. Alle Sala Chiamata in Porto si terrà l’assemblea generale. È previsto l’arrivo dalla capitale di pullman con autoferrotranvieri che parteciperanno alle manifestazioni in segno di solidarietà e non escluso che ci siano i lavoratori del porto e gli studenti.

Il terzo giorno consecutivo di sciopero è iniziato alle 8.30, con i cortei partiti dai depositi di Sampierdarena, Cornigliano e Gavette, a Staglieno. In centinaia si muovono verso il centro. Alla protesta si uniscono anche i lavoratori Amiu (ieri non hanno effettuato la raccolta della spazzatura), e Aster (manutenzioni). In Val Bisagno i mezzi di Amiu bloccano via Adamoli, mentre a Brignole c’è tensione quando i lavoratori fermano il “Solidarbus” messo a disposizione delle associazioni consumatori (il servizio oggi verrà sospeso). I cortei si incrociano tra Fiume-Cadorna e sono aperti da due striscioni: “Tutti a Tursi” e “Ora e sempre resistenza”. Dopo aver sfilato lungo via XX Settembre (dove sotto il Ponte Monumentale si fermano per un minuto a ricordo dei morti dell’alluvione in Sardegna, con il silenzio suonato alla tromba da un lavoratore Amt), raggiungono via Roma e Corvetto con l’obiettivo di arrivare in via Garibaldi e andare in Comune. I delegati sindacali mantengono l’ordine e dopo un’ora di blocco a Corvetto, centinaia di persone tornano a De Ferrari davanti alla Regione. Tra cori e insulti contro il sindaco Doria, il governatore Claudio Burlando e Matteo Renzi, nonostante la pioggia e il vento, i manifestanti rinunciano a raggiungere la sede del Pd in piazza della Vittoria e ritornano a Corvetto. Per qualche tratto, si uniscono anche alcuni taxi, in segno di solidarietà. Fischietti, tamburi, trombe scandiscono il ritmo della protesta durante il percorso nelle due gallerie fino all’arrivo poco dopo le 13.30 in via Cairoli, dove il “serpentone” si dirige in Comune.

Alle 16.30 inizia il consiglio comunale a porte chiuse. Il portone viene chiuso, a presidiarlo solo una decina di poliziotti, tra i quali il vicario Vincenzo Ciarambino e il vicecapo della Digos, Patrizia Bonalumi. Più di mille manifestanti “assediano” l’edificio per tutto il pomeriggio. Ragazzi suonano i tamburi, viene offerto caffè caldo. Alle 18.30 Andrea Gatto, sindacalista del Faisa-Cisal, esce dal palazzo e prende in mano il megafono. “Il Comune ha ribadito che non intende rispettare gli accordi. Ci chiedono ulteriori sacrifici che non siamo disposti a sopportare. Torniamo tutti a casa”. I lavoratori riprendono a marciare. Oggi il quarto round.

Genova: rabbia e mobilitazione non stop dei lavoratori delle municipalizzate

<http://www.radiondadurto.org/wp-content/uploads/2013/11/genova-municipalizzate.jpg> Genova <http://www.radiondadurto.org/tag/genova/>  ancora in lotta contro la privatizzazione parziale di Amt <http://www.radiondadurto.org/tag/amt/> , azienda che si occupa di trasporto pubblico, che l’Amministrazione Doria vorrebbe vendere a Busitalia, società controllata da Ferrovie dello stato. Pure oggi in piazza, con gli autisti anche i lavoratori <http://www.radiondadurto.org/tag/lavoratori/>  delle altre partecipate, Aster (azienda di manutenzioni) e Amiu, impegnata nella raccolta rifiuti. Anche loro contestano la volontà del Comune di svendere le municipalizzate. Oggi in solidarietà con gli autisti hanno scioperato anche diversi tassisti. Per gli autisti di Amt <http://www.radiondadurto.org/tag/amt/>  siamo al terzo giorno consecutivo di blocco, e i lavoratori hanno ribadito la volontà di proseguire ad oltranza. Ieri il Sindaco Doria ha confermato la volontà di mantenere l’azienda pubblica nel 2014, paventando però tagli agli stipendi e contratti di solidarietà, per ripianare i bilanci e svendere Amt nel 2015.

La privatizzazione, dicono gli autisti, comporterà il taglio di diverse linee collinari, licenziamenti e aumenti del costo del biglietto. I lavoratori delle partecipate sono scesi in piazza stamane con due cortei che si sono poi ricongiunti, e hanno sfilato dietro gli striscioni “Tutti a Tursi”, sede del Comune, e “Ora e sempre Resistenza”.

Dopo aver attraversato le principali vie del centro, il corteo dei manifestanti – migliaia – alle 13 è giunto sotto il Municipio, letteralmente blindato fuori e dentro il pesante portone d’ingresso. Mentre nelle sale del Municipio è partito l’ennesimo tavolo, per ora senza notizie positive, da ore all’esterno  continuano i cori e le proteste di lavoratori e solidali.

Nel pomeriggio di questo terzo giorno di presidio abbiamo realizzato un collegamento telefonico con la mobilitazione. Ascolta. <http://www.radiondadurto.org/wp-content/uploads/2013/11/coll-presidio-permanente-lavoratori-amt-genova.mp3>

Alle 18 si è rotta la trattativa. I sindacalisti hanno abbandonato l’incontro e si sono riuniti in assemblea. “Non ci sono state nemmeno le basi per iniziare a ragionare con il sindaco – hanno detto ai presenti-. Ci hanno chiesto nuovi sacrifici per i lavoratori, ma i lavoratori i loro soldi per l’azienda li hanno già dati, è il Comune che deve rispettare gli impegni”. Per questo venerdì 22, per il quarto giorno consecutivo, a Genova ci sarà sciopero del trasporto pubblico. Alle 9, indetta una nuova assemblea pubblica.

da Radio Onda d’Urto <http://www.radiondadurto.org/>

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