November 9, 2024
C’è del movimento nel sistema camerale toscano; così si legge sui quotidiani locali di questi giorni.
Una fratellanza improvvisa tra Lucca Massa e Pisa; con qualche perplessità da parte di Lucca. Sarà proprio così? O più semplicemente siamo di fronte al solito gioco delle parti, si fa la voce forte anche se si sa che i giochi sono già fatti, ed è solo un po’ di scena da dare in pasto ai propri associati. Così le varie associazioni di categoria, pallottoliere alla mano, fanno i conti per capire dove conviene stare e con chi, in barba alla tanta osannata autoriforma che dovrebbe portare efficienza e risparmi. Non illudiamoci, quello che interessa è la poltrona, e quante di queste poltrone possono ancora mantenere.
Per il 15 maggio è previsto a Lucca un incontro triangolare – tra le tre camere di commercio – al quale parteciperà una delegazione pisana. Chi farà parte della delegazione? Per noi lavoratori resta un mistero.
Ogni incontro, contatto, accordo – ad oggi – è stato fatto escludendo qualsiasi tipo di partecipazione dei lavoratori. Manca nel modo più assoluto, la benché minima informazione e tutto si viene a sapere dalle pagine dei giornali.
Eppure Unioncamere e CGIL, CISL, UIL hanno firmato accordi che prevedono tavoli nazionali, regionali e locali. Dove sono le OO.SS. firmatarie di questi accordi? Perchè non alzano la voce e chiedono a pieno titolo il rispetto di tali accordi? O si deve pensare che sono carta straccia?
Sono previsti (dati Unioncamere presentati in sede di udienza al Parlamento) circa 2.500 esuberi, difficilmente ricollocabili considerata l’attuale situazione (vedi il caso Provincie). Che dobbiamo pensare? Che saremo convocati solo quando ci comunicheranno il numero?
Rivendichiamo il diritto di co-partecipazione a questa fase delicata e determinante della riforma del sistema camerale. Possiamo apportare le nostre conoscenze acquisite sul campo quotidianamente – per ciò che riguarda gli aspetti pratici e le relazioni con l’utente/cliente, nell’interesse generale delle imprese e dei lavoratori.
Non abbiamo nessuna intenzione di “subire” questa riforma, né di stare alla finestra a guardare.
Cobas CCIAA Pisa
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