December 5, 2024
La tragica morte dell’imbianchino di 61 anni caduto da una impalcatura mentre lavorava in un cantiere a Perignano (Lari) non è una fatalità
Solo nel 2013, ad oggi, sono ben 63 i morti sul lavoro nel settore edile ai quali aggiungere migliaia di infortuni, centinaia dei quali con prognosi di mesi e invalidità permanenti. Numerosi gli infortuni non denunciati soprattutto se le vittime sono lavoratori facilmente ricattabili , migranti in primis.
Non è mai stata alzata la guardia in edilizia contro gli infortuni sul lavoro, anzi la crisi economica porta a ridurre l’attenzione verso la applicazione di normative dalle quali dipende spesso la vita dei lavoratori. Gli stessi agenti di Pm tra le loro funzioni avrebbero anche la sorveglianza dei cantieri (in accordo con le autorità asl ) ma sono ormai utilizzati per lo più in funzioni di ordine pubblico anche a causa del protagonismo securitario dei sindaci.
Di conseguenza ogni qual volta accadono infortuni si piange sul latte versato con frasi vuote di circostanza. Se pensiamo alla riduzione delle ore lavorate, in Italia le morti sul lavoro crescono più che nel resto d’Europa, eppure mancano perfino i tecnici asl preposti a vigilare sulla sicurezza nei luoghi di lavoro
Non può esserci sicurezza quando si rende sempre più precaria l’occupazione e sempre più debole il potere di contrattazione dei lavoratori, costretti ormai a lavorare per pochi euro all’ora.
Serve un ambio di marcia inasprendo le sanzioni per i datori di lavoro che violano le normaive di sicurezza, rimuovendo il blocco delle assunzioni a partire dagli ispettori per la sicurezza, aumentando il potere di acquisto dei salari
SPORTELLO SICUREZZA
CONFEDERAZIONE COBAS
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