December 13, 2024
“Cosa significa amare la libertà? Per me significa prima di tutto odiare le galere e i tribunali…”
(Jacques Prevert)
Nell’ultimo rapporto ISTAT uscito a settembre scorso, veniva affermato che nel 2012 in Italia ci sono stati solo 521 omicidi, il numero in assoluto più basso mai registrato nella storia dell’Italia unita dal 1861 ad oggi e, in rapporto alla popolazione, il più basso tasso di omicidi registrato nel 2012 in tutta l’Europa (ed uno dei più bassi del mondo, dopo Bhutan e Singapore). Contemporaneamente, lo stesso rapporto rivelava come, invece, nello stesso 2012 il numero dei detenuti presenti nelle carceri fosse il più alto mai registrato nel corso della storia repubblicana, avendo superato per tutti i mesi dell’anno scorso le 60mila presenze in prigione.
I media di regime hanno immediato nascosto i dati dell’Istat tra i trafiletti delle pagine interne dei giornali o tra gli ultimi servizi dei TG. Non è, infatti, proprio facile da spiegare che nel paese più sicuro d’Europa, le carceri sono stracolme e sovraffollate (potrebbero contenere al massimo 40mila persone), le strade di tutte le città e di tutti i paesi sono percorse incessantemente da poliziotti, carabinieri, finanzieri, vigili urbani, guardie forestali, gli abusi nei confronti dei detenuti e dei cittadini fermati dalle forze dell’ordine sono una pratica quotidiana in molte prigioni, in molte caserme e in molti tribunali. Sicuramente, una cieca soluzione tramite l’equazione più carcerati uguale più sicurezza è incorretta, anzi il caso degli Stati Uniti d’America ci potrebbe portare a credere il contrario. Infatti, per la città più pericolosa d’America (Flint nel Michigan) si stima che, dalle statistiche del 2012 basate sui dati dell’ Fbi , si sono verificati 2.729,5 crimini violenti ogni 100.000 residenti (circa 1 crimine violento ogni 37 residenti). Parallelamente, secondo Umanità Nova, il numero di carcerati negli Stati Uniti ha raggiunto i 2,3 milioni: 732 prigionieri ogni 100mila abitanti mentre in Italia il rapporto è di circa 98 prigionieri ogni 100mila abitanti.
Noi crediamo che questa situazione sia intollerabile. Se le carceri sono piene, questo avviene perché ci sono leggi (come la Bossi-Fini sull’immigrazione e la Fini-Giovanardi sulle droghe) che le riempiono di persone che non hanno fatto male a nessuno e che hanno l’unica colpa di esistere o di avere stili di vita non conformi, perché ci sono le leggi sulla recidiva (la ex Cirielli) che spediscono direttamente dentro anche per piccoli reati chi ha dei precedenti penali, perché in generale sono molto alte le pene previste dal codice penale italiano (in particolare quelle per i reati contro la proprietà), perché non vengono applicate le pene alternative (che, peraltro, non spettano agli immigrati) e perché, a differenza di quanto avveniva fino all’inizio degli anni 90, è tantissimo tempo che non vengono promulgate amnistie che alleggeriscono le carceri. Ed oggi le carceri rappresentano una vera e propria discarica sociale dove le persone, invece di veder riconosciuti i propri diritti come essere umani, vengono rinchiuse e abbandonate da una società che non vuol farsi carico delle problematiche sociali, culturali, economiche e politiche che crea. Noi non pensiamo che 60 mila persone in galera siano un prezzo che si possa continuare a pagare per poter coltivare nel frattempo la speranza (tanto vana quanto triste) di vedere prima o poi finire dentro Berlusconi e company e, di fronte a questa situazione, crediamo che sia arrivato il momento di organizzarci.
Martedì 10 Dicembre,Giornata Internazionale Per I Diritti Umani
Dalle 17.30 alle 20 PRESIDIO in P.za Gambacorti (p.za della Pera) PISA
VI ASPETTIAMO TUTT*!!!
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