Un torto subito da un lavoratore è un torto fatto a tutti (IWW)

Asili nido: un lusso o una funzione sociale primaria a carico del Comune?

Postato il 3 Settembre 2013 | in Lavoro Pubblico, Sindacato | da

L’istruzione dovrebbe essere una funzione sociale primaria a carico dello Stato ma da anni non è più cosi’. I costi a carico delle famiglie sono sempre più onerosi e la spesa per l’istruzione è divenuta insostenibile come dimostrano gli abbandoni scolastici e all’università.

Ci sono poi servizi a domanda individuale che dovrebbero far parte della pubblica istruzione e che invece sono in buona parte a carico dell’utenza. E’ il caso degli asili nido. Nell’ultimo triennio, nel Comune di Pisa, le domande sono state fluttuanti (tra 371 e le 400 richieste del 2012). Ma a fronte di una domanda potenziale pari a quasi 1700 bambini, perché Solo in 400 inoltrano domanda per l’asilo nido?

Le risposte possono essere numerose:

  • Regolamenti di accesso da rivedere, per esempio nella assegnazione dei punteggi la famiglia con redditi\lavori precari o disoccupata è fortemente penalizzata e si trova di fatto esclusa. Trattasi di famiglie che avrebbero bisogno di tempo per cercare lavoro ma non possono lasciare i bambini al nido perché non con gli attuali regolamenti SONO PRIVI del punteggio necessario ad ottenere il posto.
  • C’è poi un problema economico (non a caso crescono gli esentati dai pagamenti) visto che mediamente una famiglia paga più di 300 euro al mese per un posto AL NIDO, una cifra che costringe molti a rinunciare non solo a lavori ultraprecari e sottopagati (fatti due conti si lavorerebbe solo per pagare baby sitter e nido) ma allo stesso nido che diventa economicamente insostenibile. Allo stesso tempo, i redditi alti pagano ben pocoin proporzione al reddito medio.
  • C’è poi un problema legato gli orari (nei nidi privati esiste una flessibilità eccessiva tanto a pagare i costi della flessibilità sono le lavoratrici che hanno ben pochi diritti oltre a una bassa retribuzione in virtù dell’inquadramento con contratti sfavorevoli) e per andare incontro a queste esigenze bisognerebbe partire da investimenti pubblici nel servizio istruzione (cosa ben diversa da quanto accade, tanto è vero che il sindacato è costretto a ergere un muro per scongiurare la CONTINUA CONTRAZIONE DEGLI ORGANICI DEI NIDI, PER OTTENERE LA GARANZIA DELLE SOSTITUZIONI E L’INTEGRAZIONE DEI P.TIME
  • Agli attuali 366 posti nei NOVE asili nido pubblici si devono aggiungere 140 posti nelle strutture a gestione indiretta, 3 strutture con personale appartenente a cooperative ospitate da strutture di proprietà comunale. Ci sono poi i cosiddetti spazi gioco che offrono 70 posti (anche questi gestiti da cooperative) ma l’errore è stato quello di concentrarli nel quartiere di Porta a Lucca lasciando fuori per esempio la zona est della città (una scelta forse voluta per favorire le strutture private e il sorgere di qualche nido aziendale?!) e in tempi di crisi rappresentano una soluzione alternativa ai nidi per i costi più contenuti (in media 150\60 euro al mese) e con una offerta educativa fino alle ore 13ESCLUSO IL PASTO (il che potrebbe coniugarsi con alcuni lavori ultraprecari oggi esistenti)

Le soluzioni? Investire nel servizio istruzione, rivedere i regolamenti e le tariffe, assicurare le sostituzioni e le integrazioni del personale part time, attuare una politica dell’istruzione e del personale che sia finalizzata al potenziamento E AL MIGLIORAMENTO del servizio pubblico. Ma la domanda è ben altra: vuole l’Amministrazione difendere e potenziare il servizio pubblico?

COBAS PUBBLICO IMPIEGO

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