October 8, 2024
La giornata nazionale contro gli sfratti ha visto a Roma oltre 500 – tra sfrattati, ipotecati,occupanti case- assediare il Tribunale Civile sito in via Lepanto, uno dei luoghi centrali “ del disagio” , frequentato quotidianamente da cittadini soverchiati da sfratti e gabelle,lavoratori repressi e licenziati,avvocati civilisti e lavoristi.
La sorpresa è stata tanta, fin dalle prime ore del mattino con l’uscita in massa dal metrò e il breve corteo fino all’entrata del Tribunale, con qualche contuso per la subitanea carica della polizia, presto messa con le spalle al muro dalla soverchiante forza degli assedianti.
Poi il lungo stazionamento. Le tante storie tribolate dei bisogni negati ; i cartelli “ basta sfratti:moratoria !” – “ basta morti per sfratto” – “ sfrattato per finita locazione Enpaia” ; gli slogan “ non si può pagare 1000euro/mese,per questo le case ce le siamo prese”-“occupiamo tutto”- “casa,reddito,dignità”- “la gente come noi non molla mai”; le interviste rilasciate alle numerose tv presenti, tra cui “agorà/trg3” e “ La 7”.
E ancora il lungo applauso alla comunicazione delle altre manifestazioni in corso in tutta Italia : a Bologna sotto il Tribunale; a Firenze sotto la Questura; a Torino, Bergamo, Cremona sotto la Prefettura; e nel pomeriggio si replica a Pavia, Brescia e Milano.
La costante pressione giungeva a concretizzare l’incontro con un rappresentante del Tribunale, da cui però la delegazione presto si ritirava vista l’inconsistenza dell’interlocutore,”l’inutile dott. Novelli”, che stava imbastendo una moina su sollecitazione della polizia “ tanto per allentare la tensione”. Così che alle ore 11 la delegazione ha preteso e ottenuto di parlare con il Presidente del Tribunale ,dott.Bresciano, a cui è stata illustrata la drammatica emergenza abitativa “ con centinaia di sfratti, decine di suicidi per sfratto, impossibilità del passaggio da casa a casa”e la richiesta di “assumersi la responsabilità di un indirizzo generalizzato di calmierazione-dilazione, in attesa della moratoria che sta prendendo corpo in Parlamento.” Il Pres. del Tribunale rispondeva “ che avrebbe tenuto conto delle richieste pur agendo in termini di legge , e che comunque avrebbe subito scritto al Prefetto, Presidente di Regione e Sindaco di Roma, per sollecitarli a farsi carico della moratoria.”
Dopodichè la manifestazione si scioglieva nella convinzione di aver segnato un punto favorevole , che annunciava al Parlamento e alle forze politiche la stringente necessità del fare presto per risolvere questo altro dramma italiano, intanto con un decreto legge-moratoria.
Il 18 giugno sarà ricordato a lungo, per la capacità che ha avuto di mobilitare migliaia di persone per l’altra emergenza sociale dopo il lavoro-reddito,quella della casa.
Una intelligenza comune, capace di suscitare una adesione crescente e diffusa nel Paese , sia per raggiungere lo scopo immediato della moratoria degli sfratti, sia per cominciare a risolvere il diritto all’abitare con piani finalizzati a nuove case popolari, all’autorecupero-autocostruzione, alla riqualificazione di immobili pubblici ( ex caserme,scuole,fabbriche, demanio)”.
Un crescendo di mobilitazioni – che vede il sostegno del sindacalismo conflittuale(Cobas,Usb,altri) , delle reti per i beni comuni, delle associazioni degli studenti e migranti – che ha già indicato l’appuntamento nazionale del 19 ottobre a Roma , “ la grande richiesta del diritto alla casa “ , che ricorda moltissimo la stagione dell’autunno caldo ’68-’69.
Roma 18.6.13
Confederazione Cobas Roma
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