Un torto subito da un lavoratore è un torto fatto a tutti (IWW)

Una giornata di lotta per resistere ai licenziamenti e ai soprusi vescovili

Postato il 13 Maggio 2013 | in Lavoro Privato, Sindacato | da

“Chi lotta può perdere, chi non lotta ha già perso”

Che Guevara

Le lavoratrici e i lavoratori della Misericordia non sono tutti uguali, c’è chi lotta e chi sta a casa, chi scende in piazza e chi pensa (una mera illusione) di potere salvare il posto di lavoro affidando le speranze nella Misericordia di un arcivescovo che sei mesi fa si è impegnato contro i licenziamenti salvo poi rimangiarsi gli impegni

Noi abbiamo la pretesa di difendere tutti i lavoratori, quelli coscienti e in lotta e anche chi si nasconde, anche chi pensa di agganciarsi a qualche carro clientelare per salvaguardare un lavoro che non è una concessione ma un diritto acquisito

I lavoratori e le lavoratrici della Misericordia in assemblea avevano chiesto alle organizzazioni sindacali di indire lo sciopero unitariamente dopo 4 ore di assemblea , ebbene c’è chi come la Cgil ha disatteso l’impegno calpestando la volontà di tutti\e per indire lo sciopero solo a nome di Cgil Cisl Uil . Da qui le tensioni alla manifestazioni di oggi, non certo per uno sterile protagonismo sindacale ma per ribadire che la volontà dei lavoratori e delle lavoratrici va rispettata e non calpestata.

Noi crediamo possibile salvaguardare i posti di lavoro di tutti e 65 dipendenti ma siamo certi che non siano sufficienti i tavoli istituzionali (del resto l’azienda ospedaliera in questo anno è stata sempre assente) se non accompagnati dalla mobilitazione dei lavoratori e delle lavoratrici per trasformare la vertenza della Misericordia in una vertenza di tutta la città.

40 posti di lavoro su 65 (ma i numeri potrebbero anche essere maggiori) sono a rischio, eppure Sindaco e Arcivescovo non percepiscono la drammaticità della situazione, sembra che la difesa del lavoro sia l’ultimo dei loro pensieri

Oggi si è tenuto un lungo presidio davanti alla sede arcivescovile e un corteo ha attraversato una Pisa piena di bancarelle fino al Comune dove un Sindaco contrariato ha saputo solo dire che la colpa della situazione è dei Cobas e dei lavoratori che attaccano l’Arcivescovo

Una risposta sterile che i lavoratori e i cittadini non meritano

Per queste ragioni , nei prossimi giorni ,proseguirà la mobilitazione fino allo sciopero del 24 e alla ripresa di un confronto con Comune, società della salute e istituzioni che da parte nostra vuole essere unitario, nel rispetto del mandato datoci dal personale

Ma con o senza le altre organizzazioni sindacali, i Cobas saranno sempre e comunque al fianco dei lavoratori e delle lavoratrici Misericordia in lotta per la salvaguardia dei posti di lavoro. Nessun posto di lavoro deve essere perduto

 Confederazione Cobas

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