October 8, 2024
Durante la pandemia, l’assenza di ‘salute e sicurezza’ nella sanita ha fatto sì che fossero contagiati tragicamente migliaia di operatori e operatrici (medici, infermieri, Oss, farmacisti, lavoratori/trici di servizi e pulizie). Una politica scellerata nei confronti di lavoratori e lavoratrici al servizio della collettivita in termini di sanita e salute. Addirittura, chi ha denunciato queste gravi mancanze e stato pesantemente ripagato con il ‘dovere di fedelta ’ all’azienda, attraverso richiami, multe, sospensioni, licenziamenti.
Vite spezzate tra operatori sanitari e popolazione, vittime provocate da una politica che, nel corso di decenni (con l’accelerazione negli ultimi anni), ha determinato il depotenziamento fino allo smantellamento del servizio sanitario pubblico e della L.833/78, strappata con le lotte e le mobilitazioni.
Nella sanita , dopo anni di ristrutturazione e privatizzazione, con il pretesto dell’efficienza e della razionalizzazione, sono stati ridotti posti letto, unita di terapia intensiva, penalizzate infrastrutture, servizi, farmaci, bloccato turn-over, introdotti ticket e i tempi sulle liste d’attesa si sono dimostrati infiniti e impossibili tanto da costringere utenti e pazienti a rivolgersi al privato per avere le cure in tempi accettabili. Scelte che completano la privatizzazione della sanità , che da servizio solidaristico e universale e stato trasformato a sistema basato su assicurazioni e cliniche private. Una politica irresponsabile e scellerata opposta a risposte adeguate alla gravita della situazione.
Il 40% dei decessi e avvenuto nelle Rsa (Residenze sanitarie assistenziali), nelle Case di riposo per anziani, nelle Residenze per disabili fisici e psichici, mostrando e confermando che queste strutture sono, oramai, enti di profitto e di interessi politici ed elettorali. Dopo la fase di ‘eroi ed eroine’, accantonato il paternalismo, adesso c’e altra emergenza: la mancanza di personale. Lavoratori e lavoratrici cronicamente sottoposti a carichi di lavoro eccessivi per il taglio del personale, minacce e soprusi, precarieta e sfruttamento selvaggio, non possono garantire livelli di qualita se non a proprio spese.
L’iniziativa del 18 marzo e volta in primo luogo a salvaguardare la Memoria, smascherando scelte politiche dove tutto viene sacrificato in nome del profitto; dove istituzioni, partiti e parti sociali, a chiacchiere mostrano di indignarsi, ma nei fatti perseguono la politica di smantellamento e privatizzazione della sanita . Fino al punto di adottare provvedimenti coercitivi e discriminatori che hanno colpito parte di lavoratori e lavoratrici per aver rivendicato liberta di scelta vaccinale, provvedimenti offensivi e penalizzanti per la dignita , la professionalita , lo stipendio.
L’assunzione di personale e fondamentale per una sanita pubblica, universalistica e solidale, su tutto il territorio nazionale, come il superamento dell’”imbuto formativo” per le specializzazioni e l’abolizione del numero chiuso delle Medicine e il primo passo necessario per rispondere all’emergenza medici. A fianco di chi ha lottato in questi anni per la prevenzione, la cura, la dignità!
COBAS SANITA’ PISA
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