October 8, 2024
Contratto metalmeccanico: oggetto misterioso o terreno di lotta vera?
Dopo lunghi mesi di incontri con Federmeccanica (l’Associazione degli industriali metalmeccanici) per il rinnovo del CCNL, Fim, Fiom e Uilm hanno proclamato uno sciopero di 4 ore per il 20 aprile.
Di questa trattativa finora nelle fabbriche non si è saputo niente, ma le cose da sapere sono parecchie il che conferma la natura di questo sciopero: la ritrovata, e mai perduta, alleanza tra fim uilm e fiom e uno sciopero che nei fatti tappa la bocca (o prova a farlo) ai numerosi delegati rsu che in questi mesi hanno organizzato scioperi e mobilitazioni a partire dai luoghi di lavoro, dalle fabbriche metalmeccaniche
Federmeccanica s’è comportata con la solita arroganza; anzi di più. Infatti, ha presentato una sua vera e propria piattaforma.
Una piattaforma forcaiola, incentrata:
Intanto, non possiamo ignorare che su altri punti Fim, Fiom, Uilm e Federmeccanica sono d’accordo. Punti di non secondaria importanza, perché riguardano:
Del resto, la piattaforma approvata il 16 luglio 2015 da Fim e Uilm era impostata esplicitamente in termini tali da aprirsi all’abbordaggio dei padroni
E la Fiom, dopo avere deciso il 10-11 luglio una piattaforma, su alcuni punti della quale avevamo avanzato una proposta di collaborazione che è stata letteralmente ignorata, ne ha approvata un’altra il 23-24 ottobre, concepita da Maurizio Landini per renderla compatibile con quella di Fim e Uilm, fino al punto di:
Le piattaforme non sono pensate in funzione dei bisogni operai ma solo per costruire il terreno sul quale costruire un sistema di relazioni sindacale compatibile con i dettami del Governo e della confindustria, Diciamolo chiaramente: queste piattaforme spianano la strada ai progetti padronali e governativi di rottamazione del contratto nazionale e consegnano gli operai alle grinfie dello strapotere delle aziende minando ogni residuale diritto di sciopero.
Per questa ragione pensiamo che oggi sia necessario costruire un fronte unico di lotta con tutti gli incompatibili mettendo all’ordine del giorno la rivendicazione delle 35 ore settimanali pagate 40, forti aumenti salariali uguali per tutti, la cacciata dai luoghi di lavoro della vergogna del jobs act.
Federico Giusti e Marcello Pantani
Lascia un commento