June 9, 2023
Seda è stata liberata nel tardo pomeriggio di mercoledì.
In attesa della conferenza stampa, riceviamo e pubblichiamo il seguente contributo di Checchino Antonini
Scarcerata Seda ma sull’estradizione non è ancora deciso
La rifugiata turca in Svizzera era stata arrestata a Castiglioncello e imprigionata a Pisa
La Corte d’Appello di Firenze ha emesso stamani un’ordinanza per la scarcerazione immediata della dissidente turca Seda Aktepe, 29 anni, arrestata dai carabinieri il 30 aprile scorso a Castiglioncello (Rosignano Marittimo), dove si trovava in vacanza col fidanzato, in esecuzione di un mandato di cattura internazionale dell’autorità giudiziaria della Turchia. Lo ha reso noto il suo difensore, avvocato Cecilia Vettori di Livorno. Nel pomeriggio la ventinovenne ha lasciato il carcere di Pisa.
L’ordinanza di scarcerazione è della seconda sezione penale della Corte d’Appello di Firenze, presidente Alessandro Nencini, che sta esaminando l’eventuale estradizione della dissidente in Turchia. La sezione ha deciso dopo aver ricevuto dall’Interpol la comunicazione delle autorità turche circa la revoca della misura di custodia cautelare a carico della ventinovenne, già condannata a due anni e sette mesi per aver sostenuto un’organizzazione turca, che quel Paese considera terrorista, e aver aderito al Partito marxista-leninista turco (Mlkp), messo fuori legge dallo stato turco perché eversivo dell’ordine istituzionale.
La dissidente deve scontare la condanna ma da tempo si è rifugiata in Svizzera dove le è stato riconosciuto l’asilo politico.
«Per Seda Aktepe è cessato il motivo della detenzione in Italia – riferisce l’avvocato Vettori – Inoltre, le autorità turche avrebbero optato per un differimento dell’esecuzione della pena». Invece, «solo nei prossimi giorni – prosegue il difensore – sarà più chiaro capire se la Turchia rinuncia anche alla richiesta di estradizione dall’Italia».
L’avvocato Vettori due giorni fa, all’udienza di estradizione in Corte d’Appello, aveva presentato un’istanza di revoca dell’arresto alla Corte d’Appello e si stava preparando a formulare la richiesta di asilo politico anche in Italia.
«L’unica colpa di Seda è avere militato in una organizzazione comunista attiva in difesa dei diritti umani, civili e sindacali e messa fuori legge al pari di tante altre organizzazioni di opposizione», fanno sapere i Cobas pisani attivi nella campagna di solidarietà coi detenuti turchi e kurdi.
La Turchia utilizza i mandati di cattura internazionali e abusa dell’Interpol per perseguire gli oppositori politici.
Chi si sta battendo per la liberazione di Seda chiede che anche l’Italia accordi a Seda lo status di rifugiata politica: «Ci uniamo a tante altre realtà per aprire un dibattito in Italia sulle condizioni disumane delle carceri turche, sulla sistematica violazione dei diritti umani e civili in questo paese dell’Unione europea».
Checchino Antonini
in data:08/05/2013
http://liberazione.it/news-file/Scarcerata-Seda-ma-sull-estradizione-non—ancora-deciso.htm
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