November 2, 2024
Mercoledì 1 luglio alle ore 21.15, è confermata la riunione del Comitato provinciale per il Diritto alla Salute, in via S. Lorenzo 38.
Dopo il decreto del ministro della salute Balduzzi del 2012, con cui in Toscana (v. delibera n. 1235 del 2012) si sono tagliati posti letto a gogò (più di quanti ne raccomandava la stessa legge), si sono smantellati i piccoli ospedali ed esternalizzati servizi e attività, si è ridotto il personale, la Regione Toscana ha pensato bene di continuare a infierire sulla sanità.
Così, ha aperto il 2015 con una legge regionale di “riordino” del sistema sanitario, finalizzata a portare scompiglio (altro che “riordinare”!), riducendo ancora il personale e portando il numero delle ASL da 12 a 3, quante sono le cosiddette Aree Vaste (1- Firenze, Pistoia e Prato; 2- Siena, Arezzo e Grosseto; 3- Pisa, Livorno, Lucca e Massa)
Dopo avere sconvolto la sanità in Toscana quando ne è stato assessore per 10 anni (A proposito: vorrà dire qualcosa che all’epoca la direzione dell’ASL di Massa abbia fatto un buco di 400 milioni di euro? Buco, per ricolmare il quale non sono di certo estranei i 10 euro di ticket per la digitalizzazione della diagnostica. E avrà bene un significato il fatto che la consorte di Rossi risulti inquisita per abuso d’ufficio come ex-direttrice dell’ASL di Siena, o no?), il “governatore” ritorna ora all’attacco, con un disegno che di “ordine” ha solo quello del potere di tipo assoluto conferito a un super-management accentratore, sempre più separato dai bisogni dei cittadini, sempre più dominante sui lavoratori del sistema sanitario e su chi deve curarsi, sempre più oligarchico.
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