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Quantitative Easing e elezioni greche: un cambio in Europa?

Postato il 28 Gennaio 2015 | in Mondo, Scenari Politico-Sociali | da

elezioni_grecheLa settimana appena trascorsa verrà probabilmente definita storica per l’Europa. La decisione della BCE di finanziare, in modo diretto, alla faccia del Trattato di Maastricht, il debito pubblico dei paesi dell’Unione e la vittoria di Syriza alle elezioni greche, con la messa in discussione delle politiche di austerity finora pervicacemente perseguite dall’oligarchia economico-finanziaria, possono segnare un momento di svolta?
Non è facile, a caldo, rispondere. Ci proviamo, con tutte le cautele del caso, partendo dalle decisioni della BCE, non a caso varate a tre giorni prima delle elezioni greche.

Svolta della BCE?

Numerosi sono stati gli articoli che hanno presentato e commentato la svolta nella politica economica della BCE dopo la storica decisione dello scorso 22 gennaio di procedere all’acquisto di titoli finanziari (prevalentemente pubblici) per un ammontare di 60 miliardi di euro al mese, almeno sino a settembre 2016. In questa sede non entriamo nell’analisi dello scenario geo-economico globale in cui tale provvedimento si colloca. Lo ha già fatto egregiamente l’articolo di Raffaele Sciortino su queste stesse pagine. Ci limitiamo piuttosto a fare un’analisi critica dei commenti che lo hanno accompagnato, con particolare riferimento agli effetti e al caso italiano.
Tali commenti possono essere divisi in tre principali categorie: gli entusiasti, i denigratori, i favorevoli benché scettici.

Leggi tutto l’articolo di Andrea Fumagalli al seguente indirizzo:

http://quaderni.sanprecario.info/2015/01/quantitative-easing-e-elezioni-greche-un-cambio-in-europa-di-andea-fumagalli/

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