December 5, 2024
La spending review non attacca tutta la Pubblica amministrazione. Perchè?
Aspettiamo a vedere il testo finale che sarà soggetto a interventi e qualche modifica apportata dalle varie lobby economico finanziarie presenti in Parlamento
La cultura e l’istruzione vengono esclusi e dal confronto internazionale è emerso che l’Italia, in questi settori, spende di meno dei principali paesi europei.
Ma i dati sono manipolati, per la salute gli italiani spendono sempre meno, andare da dentista o sottoporsi a esami diagnostici è un lusso che molte famiglie non possono permettersi. Il caso greco è emblematico: le misure imposte dalla Troika hanno portato alla chiusura di ambultaori, ospedali e poi la scure si è abbattuta su scuole e università. Chi pensa che l’istruzione sarà immune da tagli si sbaglia, del resto il blocco dei contratti riguarda anche il personale della scuola e qui entrano in ballo i finanziamenti al privato che negli ultimi anni risultano in continuo aumento. Il nulla osta del Vaticano a Renzi avrà come contropartita nuove sovvenzioni alle scuole cattoliche. Si attacca ferocemente la sanità. I sindacati di base da anni hanno indicato i risparmi possibili a cominciare dalla riduzione degli stipendi a dirigenti, alla fine di cliniche doppioni utili solo a conservare le baronie universitarie, altro discorso andrebbe fatto sui tagli agli appalti che hanno conseguenze nefaste per la salute e la sicurezza delle lavoratrici e dei malati. Si attaccano gli enti locali.vhe erogano molti servizi al cittadino e in questo caso la esternalizzazione dei nidi\servizi a domanda individuale fa il gioco della privatizzazione, ma accorpando comuni e uffici si offriranno servizi minori e più scadenti. La qualità della Pubblica amministrazione risente fortemente di 10 anni di tagli, immaginiamoci tra qualche anno dopo la spending review.
Leggi tutta l’intervista al seguente indirizzo
http://www.controlacrisi.org/notizia/Lavoro/2014/3/20/39933-pubblico-impiego-gli-esuberi-vanno-chiamati-con-il-loro/
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