Un torto subito da un lavoratore è un torto fatto a tutti (IWW)

Polizia municipale tra derive securitarie e ordine pubblico

Postato il 6 Agosto 2014 | in Lavoro Pubblico, Sindacato | da

Interinale e cassa integrazione in deroga: i regali agostani del Governo Renzi

Circolare del Ministero del Lavoro (http://www.cliclavoro.gov.it/Normative/Circolare_MLPS_30_luglio_2014.pdf) per spiegare che anche nel caso del lavoro interinale (somministrazione) il decreto Poletti consente di non indicare le esigenze tecniche e produttive, organizzative e sostitutive alla base del contratto.

Come si sa i futuri contratti nazionali prevederanno articoli atti a consentire il superamento della soglia del 20% (in rapporto al totale della forza lavoro) dei contratti a tempo determinato, ma gli stessi tetti non sono previsti per il lavoro in affitto cosi’ come non si parla della possibilità di rinnovare il contratto interinale passati i 36 mesi.

Di sicuro la prossima mossa del Governo sarà quello di provvedere consentendo un utilizzo ancora piu’ massiccio dell’interinale.

Notizie ancora piu’ preoccupanti (all’indomani della notizia che l’economia italiana , per ammissione di esponenti del Governo, va verso la recessione) riguarda la CIg in deroga che nel 2004 non potrà superare gli 11 mesi che passeranno a soli 5 nel 2015.

Il requisito resta quello dei 12 mesi di anzianità di servizio (solo nel 2014 i mesi richiesti sono 8)

La cig in deroga poi non sarà accordata alle aziende che chiudono attività all’interno di quel la riduzione degli ammortizzatori sociali che sta alla base delle politiche degli ultimi Governi

A subire tagli la mobilità in deroga (spettante ai lavoratori licenziati), infatti nell’anno corrente quei lavoratori che hanno già beneficiato del trattamento per 3 anni (continuativi e non) potranno avere 5 mesi ulteriori non prorogabili che diventano 8 per i lavoratori delle aree depresse svantaggiate nel Sud.

Ma attenzione che la mobilità in deroga nel 2015 e 2016 non sarà più concessa a chi ne ha già usufruito per un triennio e nel 2017 scomparirà del tutto.

Per saperne di piu’ sulla mobilità in deroga:
https://www.inps.it/portale/default.aspx?itemDir=5806

P.s.:

Abbiamo ricevuto anche il seguente commento

La mobilità in deroga è così chiamata perché appunto è in deroga alla cassa integrazione ordinaria e guadagni. Come si sa, in Italia non esiste uno strumento di protezione sociale universale (chiamatelo come volete). Infatti, la cassa integrazione esiste solo per alcune categorie (soprattutto per l’industria), per le altre categorie c’è solo un limitato sussidio di disoccupazione. Con l’ultimo governo Berlusconi fu introdotta la cassa integrazione in deroga per fronteggiare la crescente disoccupazione. E’ da un po’ che i vari governanti si stanno ponendo la questione della protezione universale (allineandosi alla quasi totalità dei Paesi europei) e il superamento della cassa integrazione (che ricordiamolo è pagata in quota parte dal datore di lavoro e in quota parte dal lavoratore, mentre quella in deroga è finanziata dalla fiscalità generale) e il governo Monti ha introdotto un timido tentativo in questa direzione con l’ASPI.

L’economia non marcia e anche la Germania segna il passo, quindi nulla di buono all’orizzonte. Appare sempre più chiaro che se non si fanno investimenti e se non si agisce sul reddito (domanda aggregata) anche aumentando il debito, la spirale della crisi condurrà a breve verso la deflazione con il rischio di un tracollo di proporzioni inimmaginabili. Pertanto, o si rivedono i trattati europei e le politiche monetaristiche dell’austerità o si esce dall’Euro. Di certo, estranei ad uscire dalla crisi non sono i rivolgimenti guerrafondai in Medioriente, Africa e Est europeo (Russia, Ucraina…).

Roberto Giuliani

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