November 4, 2024
Trasmettiamo Lettera al Presidente della Repubblica “LEI NON MI RAPPRESNTA” , che riceviamo da Giovanni Caggiati del Comitato sostenitore del Documento “Per la difesa integrale della Costituzione”.
“Questa lettera che allego qui sotto l’ha scritta e inviata Corrado Mauceri e anch’io la sto mandando all’indirizzo mail del Presidente della Repubblica con la mia firma per esprimere tutto il mio sdegno rispetto a quello che sta accadendo in Senato, perché vorrei che il presidente ne ricevesse una valanga…”
l’indirizzo è:
presidenza.repubblica@quirinale.it
Caggiaiati ha date Re alla nostra di ieri: Magari i senatori non accolti da Napolitano promuovessero una manifestazione nazionale contro di lui e contro “Renzusconi”!
Duro contro Napolitano anche Corrado Mauceri di Firenze, avvocato, legale della CGIL Scuola nazionale, promotore (con Vigli di Roma e Moretto di Bologna) de La scuola della Repubblica, sempre critico verso PDS-DS-PD epperò iscritto con loro (non so se anche al PD, sono anni che non lo vedo). Ti inoltro subito dopo questa una mail con lettera di Mauceri a Napolitano.
Egregio Presidente,
ho ascoltato con profondo stupore e rammarico le sue parole in merito alle riforme istituzionali che mettono in discussione l’assetto democratico del Paese ed avviano un percorso autoritario nel metodo e nel merito.Lei dovrebbe essere il garante dell’osservanza della Costituzione che ha giurato di osservare e di far osservare; dovrebbe anche essere il rappresentante di tutti gli italiani.
Invece Lei ha scelto di essere uomo di parte e di sostenere lo stravolgimento dell’assetto democratico del Paese, consentendo la svolta autoritaria concordata da uno spregiudicato Presidente del Consiglio e da un pregiudicato, con sentenza definitiva, per frode fiscale.
A Suo avviso, un Senato non rappresentativo e formato da cooptati, una Camera di nominati, con una soglia di sbarramento che preclude una effettiva rappresentatività e che è più fascista della legge fascista Acerbo,l’abolizione del Consiglio Nazionale P.I. e l’esautoramento degli organi collegiali della scuola , ecc sarebbero riforme democratiche e necessarie per garantire la ripresa economica del Paese e lo sviluppo dell’occupazione.
A mio modesto avviso, le riforme da Lei auspicate sono un attentato alla democrazia ed alla Costituzione che certamente si può modificare, ma non stravolgere nei suoi principi democratici.; sono riforme volte a garantire il potere assoluto ad un Capo ed assolutamente inidonee a realizzare quella politica occupazionale, ormai indilazionabile e non risolvibile senza un coinvolgimento del mondo del lavoro.
Spetterà al Parlamento giudicare le sue parole, gravi e preoccupanti; io posso solo dirle che Lei non mi rappresenta
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