January 27, 2023
Indennità di vacanza contrattuale:
Anche se a tutt’oggi non è stato firmato il decreto che proroga il blocco dei contratti dei dipendenti pubblici non c’è da sperare in una ripresa della contrattazione nazionale, considerato che manca completamente la copertura finanziaria. Scatta quindi da aprile la corresponsione dell’indennità di vancanza contrattuale? Dal punto di vista prettamente giuridico SI, eppure con il Dl 98/2011 il legislatore ha demandato all’emanazione di uno o più regolamenti per la proroga fino al 31/12/2014 di tutte le norme che limitano i trattamenti economici dei dipendenti della PA oltre che per la revisione delle modalità di calcolo dell’indennità di vancanza contrattuale. Tirando le fila quindi, allo stato attuale non ci sono norme che vietano la corresponsione dell’indennità nello stipendio di aprile, eppure si paventa l’ipotesi dell’emanazione del regolamento in questione oltre la data di chiusura degli stipendi, con la conseguenza di dover recuperare nello stipendio di maggio le somme liquidate. Che aspettarsi dunque, considerato che a livello di bilancio statale non sono previste risorse a copertura dell’indennità di vacanza contrattuale?
Calano gli stipendi dei dipendenti pubblici:
Lo dice l’ARAN, nel 2011 gli stipendi pubblici hanno subito una riduzione dell’1,6%. Per il 2012 anticipazioni ISTAT parlano di una riduzione ancora maggiore, pari al 2,3%. I dati non sono rosei neanche per quest’anno, né per il prossimo grazie ovviamente al blocco dei contratti, al mancato turn-over, al blocco del salario accessorio, alla riduzione degli organici dettata dalla spending review. Nelle tasche dei dipendenti pubblici la riduzione, considerando anche i tassi di inflazione dell’intero triennio 2010-2012, ammonta al 7,2% . A conti fatti la situazione ce la illustra il Messaggero in un articolo del 10 aprile: “Sono meno, guadagnano meno e ancor meno guadagneranno”.Inoltre il risparmio di svariati milioni di euro in pratica rappresenta 265mila posti di lavoro in meno negli ospedali, nelle scuole materne e in generale nel sistema dei servizi ai cittadini. Ne vale la pena?
A casa con 20 anni di contributi:
Il Dipartimento della Funzione Pubblica con nota n. 15888 del 4/4/2013 risponde ad un quesito posto dall’Azienda Sanitaria di Palermo circa la prosecuzione del servizio di un dipendente per mancato raggiungimento del minimo contributivo (20 anni), prevedendo due principali situazioni:
Sulle indicazioni di questa nota Ministeriale, le PA si troveranno nei prossimi mesi a “spiare” nel cassetto previdenziale di quei dipendenti prossimi ai 65 anni, per verificare se e quando collocarli a riposo, con buona pace del tanto acclamato risparmio di spesa pubblica.
In allegato la nota 15888 del 2013 del Dipartimento della Funzione Pubblica
Cobas Pubblico Impiego Pisa
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