L’ultima trattativa in Misericordia si è conclusa con un niente di fatto e ora abbiamo solo 30 giorni per scongiurare i licenziamenti. Le aperture annunciate da altre sigle sindacali non ci sono mai state , anzi a leggere il piano occupazionale si capisce che l’obiettivo della Confraternita è la dismissione dei servizi e del personale con la annunciata vendita dell’immobile del Cep dimostratasi ad oggi una bufala (non esiste un acquirente, non c’è traccia di una manifestazione di interesse per l’acquisto).

Fino ad oggi sono state spese solo parole e tra un mese partiranno 39 licenziamenti.

Molte cose possono, anzi debbono, essere fatte con l’impegno diretto di Comune e Provincia, con l’impegno della azienda ospedaliera e della società della salute che sono stati nelle ultime settimane alla finestra.

Azienda ospedaliera e società della salute inseriscano la clausola che obblighi le associazioni di volontariato ad assorbire il personale Misericordia nei loro organici per il trasporto sociale e sanitario. In caso contrario si vada a gara e non in convenzione con le associazioni di volontariato, il tutto per salvaguare i posti di lavoro.

Confcooperative, gruppo Greco, Legacoop dicano una volta per tutte se vogliono ricollocare personale della Misericordia negli appalti , nelle rsa e nelle strutture in ambito socio sanitario e non.

Dal mondo cattolico non è pervenuta alcuna proposta, noi ci aspettiamo che dalla Primaziale e all’Arcivescovado arrivino proposte reali per ricollocare il personale.

Regione Toscana e Provincia si attivino con Misericordia per reperire tutti gli ammortizzatori sociali possibili e necessari.

Con la nostra consueta franchezza diciamo a tutti i soggetti che è finito il tempo delle parole, ora servono i fatti

CONFEDERAZIONE COBAS PISA

   Invia l'articolo in formato PDF