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La salute prima dei profitti

Postato il 10 Marzo 2021 | in Lavoro Pubblico, Sanità, Sindacato | da

La vaccinazione contro il  SARS-CoV2, Covid 19, in Italia è cominciata ufficialmente il 31 dicembre 2020, dopo l’approvazione dell’EMA ( European Medicines Agency ) con il primo vaccino Pfizer-BioNTeh, mRNA BNT 162 B2 (Comirnaty ), a cui si sono aggiunti in seguito il Moderna, mRNA-1273, secondo vaccino somministrato in Italia, ed il vaccino dell’ University of Oxford-AstraZeneca, il ChAdOx1-S (Ricombinante ), questo non è a base mRNA, come i due precedenti, si tratta di un vaccino a vettore virale che utilizza una versione modificata dell’adenovirus dello scimpanzè, non in grado di replicarsi nel patrimonio genetico umano, che come gli altri fornisce le informazioni per sintetizzare la proteina spike di SARS-CoV-2, e stimolare una risposta immunitaria specifica.

Quest’ultimo, è stato autorizzato dall’EMA somministrabile solo a soggetti da 16 a 65 anni di età perché non è stato testato a gruppi di pazienti con età superiore a 65 anni. Il vaccino di AstraZeneca ha un costo di € 2,80 e ne sono state prodotte circa 3 miliardi di dosi, studi pubblicati certificano che blocchi l’azione del virus con una percentuale del 67%, in Inghilterra, si sono ottenuti risultati soddisfacenti somministrando la prima dose senza il bisogno di somministrare la seconda.

Altre case farmaceutiche hanno in preparazione o in sperimentazione altri vaccini contro il Covid 19, quali Jonson & Jonson, la Russa Gamaleja con lo Sputnik, la Cubana col Soberana, le cinesi Sinovac e Sinopharm.

Leggi tutto il comunicato nel documento in allegato

La salute prima dei profitti

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