Un torto subito da un lavoratore è un torto fatto a tutti (IWW)

La retorica della trasparenza nella Pubblica Amministrazione

Postato il 23 Marzo 2015 | in Lavoro Pubblico, Scenari Politico-Sociali, Sindacato, Territori | da

lenteEsistono comuni nella provincia di Pisa che dovrebbero aggiornare i siti istituzionali (partecipate incluse) ma non lo fanno dimenticando di applicare normative vigenti, ci sono dirigenti che sistematicamente allucchettano gli atti (sono presenti in rete ma non leggibili) e vengono premiati dagli amministratori, eppure la loro valutazione dovrebbe anche dipendere dalla attuazione di procedure lineari e trasparenti. Un cittadino non informatizzato impiega settimane per avere un atto, una lunga trafila burocratica subita e non voluta dai dipendenti.

Dal 2012 ad oggi, da quando è entrata in vigore la normativa anticorruzione, sono scoppiati scandali e inchieste che hanno dimostrato un colossale giro di affari illeciti attorno alle grandi opere il che dovrebbe indurre ad una sola riflessione:le norme sono costruite per vendere una immagine falsa, uno spot e da sole poi non servono, le grandi opere sono un affare per pochi e una rimessa per i più. Lo stesso ragionamento andrebbe fatto sui grandi eventi ormai preferiti alla gestione quotidiana delle attività culturali, artistiche, insomma alla sostanza si privilegia l’immagine con ricadute elettorali positive per gli amministratori

Ai dipendenti e al sindacato di chiede di fare la spia, di rivolgersi alla Procura per segnalare illeciti ma gli amministratori locali in questo modo non si assumono alcuna responsabilità a partire dalla vigilanza e dalla adozione di regole semplici, chiare, rinunciano a intervenire direttamente sui dirigenti che per altro loro stessi hanno nominato, dalla verifica per esempio delle gare di appalto. Gli amministratori locali sono i primi responsabili della crisi degli enti locali, da anni criticano i tagli dei Governi ma poi costruiscono le manovre economiche e e le scelte dirimenti sui tagli stessi.

L’anci è un carrozzone burocratico corresponsabile dello smantellamento delle province e della crisi delle autonomie locali, i responsabili della anticorruzione sono nominati dai politici che dovrebbero invece essere controllati da queste figure

La rotazione degli incarichi , pur prevista, non viene applicata, richiederebbe del resto una formazione costante del personale su cui gli enti locali investono poco e male preferendo esternalizzare i servizi.

Eppure dalla formazione dipende la erogazione di servizi migliori, efficienti, piu’ vicini alla cittadinanza ma se andate a vedere come viene costruita la formazione, quanto costa e a chi diretta capirete che riguarda prevalentemente i vertici degli enti locali e non la totalità del personale

Pensiamo che la Corte dei Conti dovrebbe occuparsi anche di privatizzazioni, di valutare i costi e benefici di questi processi e di considerare danno erariale non la corresponsione di una indennità a qualche dipendente ma processi che per volontà politica hanno dissanguato le casse degli enti locali restituendoci servizi peggiori e personale sottopagato. Ma la politica vive sulle privatizzazioni , quindi questo intervento non ci sarà mai

La gestione dei cimiteri comunali a Pisa dovrebbe rappresentare un esempio eloquente di aggiramento delle normative e soprattutto di una privatizzazione che ha portato pochissimi benefici alla cittadinanza. Ma il discorso potrebbe allargarsi a molti altri settori, c’è solo l’imbarazzo della scelta.

Dipendenti pubblici da sette anni senza contratto pensate siano incentivati e motivati per mettersi in gioco? Non sarebbe etico, morale e giusto rinnovare i contratti, nazionali mandare in pensione chi senza la Fornero avrebbe già i requisiti e assumere negli stessi ruoli personale tramite concorso partendo dalla stabilizzazione dei precari?

Cobas Pubblico Impiego

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